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Popoli, 27 - 8 – 931

Rev,mo ed amatissimo Padre,

Jeri ho ricevuto il bollettino, su cui ho letto la tua Proposta pro Santuario; allora mi son ricordato che dall’anno scorso vi aderii, e che quest’anno ancora non versavo la seconda mia quota di lire 50.00.

Jeri sera era tardi, ma oggi non voglio che passi senza aver adempiuto a quest’umile promessa alla Vergine SS.ma; perciò qui accluso ti invio il vaglia di lire 50.00 N° 00037, emesso oggi da questo Banco Roma; deponilo ai piedi della Taumaturga della Guardia insieme a qualche tua preghiera: oh! di quante ne ho bisogno!

I debiti sono molti e grossi; gli avversarii hanno ricominciato con accanimento...; mio fratello - per la 1a volta dopo 9 anni, non ha potuto darmi un soldo; le promesse che ho fatto sono diverse e mi struggo di mantenerle...

Ricordi al tuo amico, il Beato Don Bosco, che Egli è responsabile verso di me, ed esigo che mi soddisfi al più  presto.

Padre mio, è la tua grande festa, vi assisto col cuore, prega per me, per le mie due donne.

Evviva Maria, la Vergine SS.ma della Guardia.

Nuovi fraterni saluti ai pellegrini, a Don Parodi, all’Ingegner Marengo.

In ginocchio ai tuoi piedi, ti prego di benedirci.

Umilissimo figlio Ing. Francesco Brasile

Jeri l’altro ho spedito altro vaglia di lire 23.00; delle quali lire 20 alla Vergine SS.ma della Guardia, e lire 3 per il pane mensile di Sant’Antonio per i chierici.


[Don Orione, di suo pugno, postilla come segue:]


Deporla ai piedi della Madonna della Guardia.