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[Minuta]
Tortona
Gesù! Maria SS.!
La pace!
Quando
Siamo vicini al Natale - amore
risorto. In qualunque casa entrerete primum dicite: pax vobis
huic domini. La prima parola, il primo saluto è parola e saluto di
pace; l’augurio la invocazione di quella pace che è frutto e
dono
della carità.
Veramente mi sento confuso di trovarmi qui in questa.
Scena commovente. Diligite alterutrum: si solum fiat: sufficit.
Pace
a tutti e a questa Università che è monumento della carità e che
diffonde luce intellettuale
dottrinale di carità.
Dimostra
veramente di amar Dio chi ama il prossimo per l’amore di Dio. Egli
allora vive e amm
pratica la carità, che è puro e santo amore di Dio e del prossimo:
la carità è la nota distintiva dei discepoli di G. Cr. in hoc
cognoscent. La carità è il precetto del Signore, il precetto
proprio
di Cristo.
È
la perla evangelica che occorre cercare, trovare acquistare,
custodire. Ed è questa carità di Cristo che, per divina
misericordia ci anima Charitas Christi urget nos! - Noi siamo servi
inutili,
ma è l’amore di Dio e dei fratelli che ci spinge e ci incalza e
che mi ha indotto ad osare di venire qui, non per farvi una Conf. su
Ap. della Carità nel mondo, né, Dio mio, mai avrei osato tanto ma a
passare un quarto d’ora con voi per animarci e infervorarci
insieme, fraternamente, ad
amare Gesù
e i suoi
poveri
nostri fratelli.
Oggi vorrei essere un poeta.
E che io Sacerdote e italiano voglia cantare questo inno non vi sembri strano - vorrei far echeggiare nel mio cuore nei vostri cuori una nota di quella melodia che risuona nei cieli.
Oh
chi ci darà l’inno della umanità redenta, l’inno a
quella
della carità: l’inno di quell’olocausto di divina carità che
per me, per voi e per tutti si offerse sul calvario.
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Vi
fu già un uomo che cantò quest’inno e ne scrisse le più belle e
alte
ispirate parole, dopo di averlo attuato nella sua vita: S.
Paolo.
Ed egli poteva ben cantarlo questo inno, così come lo ha cantato,
poiché nessuno più di lui lo sentì vibrare nel s. c. nessuno ha
sentito più di lui l’amore di Gesù Cr. e dell’umanità.
E
gli echi di quel canto son giunti sino a noi, poiché a partire da
Cristo la religione diventò ispiratrice di carità e con lei è,
talmente congiunta che Cristianesimo, che dove
Chiesa senza carità non
sarebbe che
non si può concepire e
non sarebbe che un’indegna ipocrisia.
Due
sono
Tre sono le virtù che hanno Dio per principio e per fine immediato
onde si chiamano teologali:
la fede, la speranza, la carità: la fede ci fa conoscere Dio: la
speranza ci muove verso Dio: la carità ci fa possedere Dio: la fede
è il principio, la speranza il mezzo, la carità è il fine.
Per
la virtù della carità impressa nell’anima nostra attraverso
col Battesimo, Dio amiamo Dio sopra ogni cosa e per Se
Stesso,
e per
Lui amiamo anche tutti gli uomini
come fratelli.
Essa è la maggiore di tutte. Fides, spes, charitas tria… è la regina di tutte, ci unisce realmente a Dio. Ed è sempre virtù teologale anche quando riguarda i prossimo, perché nel prossimo vediamo Dio: amiamo il pross. per l’amore di Dio.
Due sono i grandi Comandamenti della carità che incentrano e comprendono tutta la legge e i Prof. Ha detto il Signore: Amerai il Sig.... questo è il primo e il più grande dei comandamenti l’altro è simile a questo: amerai il tuo prossimo come te stesso: amare dunque gli altri come noi stessi: non parla d uguaglianza, ma di somiglianza.
S.
Agostino commenta: duo
praecepta, una Charitas
tri
sono due i Comandamenti, ma
una è la carità.
Carità
tale che ci fa riconoscere supernaturalmente
negli uomini i figli di Dio e dei fratelli. Dio si è reso visibile
in mezzo di noi nella divina persona di Gesù Cristo: Gesù, come
primogenito e Capo, ha raccolto attorno a Se gli uomini tutti; noi
riguardiamo gli uomini come figli di Dio fratelli di Cristo e siam
portati ad (amarli) E noi formiamo nella carità un Corpo solo con
Cristo, come ha detto Paolo.
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Noi
abbiamo creduto e crediamo all’amore di Dio per noi in
e per la carità ci portiamo ad amare Dio sopra ogni cosa, ad amarlo
sempre e senza misura: amar Dio,o fratelli, come Egli ci ha amato,
amarlo non a parole e con la lingua, ma sì con l’opere e in
verità: la
carità senza le opere non è carità, è roba morta.
Le
buone opere, o fratelli, sono le
buone opere
i frutti della vera carità, della carità di Cristo: sono le
opere buone la prova e il suggello dell’amore.
E
come mostreremo noi che amiamo Dio? L’osservanza dei suoi Com. E
quali saranno le opere del nostro amore a Dio e ai fratelli, - le
opere della misericordia, verso tutti. Eccettuato
il peccato
La carità non conosce limiti e non ha accettazione di persone. Dice
S. Paolo: “per essa non v’ha ne ebreo, né greco, né circonciso
né incirconciso, né libero né schiavo, ma in tutti è Cristo”
l’immagine
di Dio, la persona di Cristo, di Dio Padre Celeste, Padre d tutti: di
Cristo Redentore di tutti. Tutti fatti a semb. figli tutti. Lombroso
.
Ne
La carità ci fa vedere Dio: anche nel più misero e deforme degli
uomini vediamo risplendere l’immagine del
Signore
di Dio, vediamo e amiamo il Signore.
La
carità è come il fiume montano: ha la sorgente in alto: andiamo
alla
sorgente
alla sorgente alta, pura e viva: amiamo gli uomini in
Dio
dice S. Agostino, ma
amiamoli pure a causa di Dio:
questa è
la vera e la sola carità:
quella carità che è
il crisma più perfetto
e oserei dire l’unico
precetto
e
il precetto proprio
di
Cristo: Mandatum novum, il comandamento di Cristo…nuovo, che ci
amassimo sì e come egli ci ha amato.
Tutto
si incentra e tutto si sintetizza in questo sacro e soavissimo amore
di Dio e della umanità, e chi non vive la carità chi
la viola
chi non la osserva non è più compartecipe della vita di Cristo e
della Chiesa. Non si può, amare Dio senza amare il prossimo
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Dice
infatti l’Apostolo Giov. E questo Comandamento ci è stato dato da
Dio, che chi ami Dio ami anche il proprio fratello. E se uno dirà:
io amo Dio, e odierà il fratello, egli mente
è mentitore. E come potrai dire di amare Dio che
non vedi,
se non ami il tuo fratello che vedi? Per
questo
Questa fu la raccomandazione ultima
estrema dataci da Gesù: che ci amassimo: questa è la ultima
implorazione al Padre: che fossimo un tutt’uno con Lui e col Padre.
Questa è la lode che San Luca dà agli antichi cristiani: erano già una moltitudine i credenti, ma erano cor unum et anima una.
E
Turtulliano racconta che i gentili più che dai miracoli si
convertivano più
dal vedere
per la grande unione, concordia e amore che cristiani si portavano:
vedete,
dicevano, vedete
come si amano!
bene
Oh quanto bene si può fare col vivere e far risplendere in noi la
carità di Gesù Cristo! Preghiamo il Signore che ci educhi al suo
vero amore e non dimentichiamo, o Amici, che la vera forza che vince
e conquide le
e che attrae è
la santa carità.
L’Apostolato della Carità è poi l’Apostolato del Vangelo,
poiché a questo si riduce in sostanza l’Evangelo, tutta la
dottrina e la vita di Gesù Cristo, all’amore di Dio e del
prossimo.
È
la carità che non ci lascia vincere dal male. Limitarsi a
perdonare il male
per la carità è
poco,
essa ci porta a vincere col bene il male: essa ci fa comprendere la
divina parola e gli esempi di Cristo: amate
i vostri nemici,
fate del bene a quelli che vi odiano, pregate per quelli che vi
perseguitano e vi calunniano perché siate figli del P. vostro che è
nei Cieli, il quale fa sorgere il sole suoi buoni e sui cattivi, e
manda
scendere la rugiada e la pioggia benefica sui giusti e sui peccatori.
Dà da mangiare al nemico, se ha fame: dà da bere al nemico se ha
sete. Era forse amico del buon Samaritano l’ebreo etc. Tutt’altro!
Eppure Gesù si
rivolse
chiudeva quella sublime parabola quando al giovane fariseo: va,
e tu fa lo stesso!
La
carità fa desiderare il bene a tutti, e il bene è desiderato di
vero cuore: è invocato nella preghiera ed è fatto con le opere onde
chi
ama
la carità non
solo
esaurisce la legge e con pienezza e perfezione la vince e la supera:
plenitudo
legis dilectio.
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E non può più contenersi, e nelle vie del bene non dice mai basta, e diventa diffusiva e si allarga ad abbracciare i prossimi, e si solleva e solleva a Dio e trasfonde in Dio pensieri, affetti, opere, trasformando ogni attività in un incendio di divino amore.
Ed
eccola la carità che
è
l’anello d’oro che stringe l’uomo a Dio, e assai, assai più
che anello: eccola la carità che è vincolo di perfezione e di
edificazione tra gli uomini fratelli.
E
dove
La carità viene da Dio e perciò ha un manto d’amore per tutti e
perciò è paziente e benigna, soave e dolce, è forte e costante,
non ha invidia, non agisce invano, non si gonfia non pensa il male, è
illuminata, savia
è prudente, è umile, pronta ad accorrere a tutti i bisogni dei
fratelli, annega se stessa, si fa tutta a tutti, compatisce gli
altrui difetti, gode del bene di tutti e
se ne rallegra come di bene proprio:
asciuga le lagrime di chi piange, sparge opere di bontà e di amore,
stende la mano a tutti per camminare insieme.
Che è la vita, che vuol essere la vita per la carità se non dare fraternamente braccio a chi vacilla e la mano ai fratelli per camminare insieme tenendo alto il cuore e lo sguardo?
P.
Felice. La carità; che cos'è la carità ? Deus Charitas, la
carità
Dio è carità! Il
nostro
Per
questo è un Dio appassionato di amore per noi: Dio ci ama più che
la Madre ami il figlio suo; e non è Dio che ha gettato nel seno
delle nostre madri tanta abbondanza d’amore? Non è Lui che ha
voluto che lo chiamassimo Padre? E non è Lui il Padre Celeste che
non ha esitato a sacrificare per noi il suo Unigenito? Sic Deus
dilexit. Così Dio ci ha amato! E Gesù Cristo, Dio e Redentore è la
divina vittima di questo amore.
Deus Charitas est! Dio è carità e chi vive la carità vive di Dio e Dio è in lui! O amici, viviamo Gesù Cristo, ariamo in noi Gesù Cristo e siamo apostoli di carità.
Soggioghiamo
le nostre passioni, liberiamoci dall’amor proprio, fuori da noi
l’egoismo; incarniamo in noi l’Evangelo e la carità, e
rallegriamoci sempre del bene altrui non
consideriamo il bene altrui come danno nostro, ma gioiamone come di
un bene nostro e di un vantaggio in cielo sarà appunto così, come
ce lo esprime anche Dante con la sua sublime poesia.
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Non poniamo limite all’amore di Dio e del prossimo: ricordiamo sempre che l’amore del prossimo è il più sicuro segno e il più bell’esercizio dell’amore di Dio. Nella nostra Chiesa la forma più solenne e classica dell’amore di Dio è l’amore del prossimo.
Oh com’è bella la carità: il Paradiso non sarebbe Paradiso senza di essa, perché Paradiso senza carità sarebbe Paradiso senza Dio.
Un
male spaventevole voi lo sapete, o miei fratelli, divora oggi molta
parte d’Europa, è l’egoismo:
vedete quanti solchi della terra sono pieni di egoismo
odio e di sangue.
Oh
ci
mandi la Provvidenza
come un giorno dalle pietre Dio ha suscitato i figli di Abramo, così
susciti una legione e un esercito di figli di Dio susciti l’esercito
della carità che colmi di amore i solchi della terra
pieni di egoismo odio e di sangue e calmi finalmente questa povera
affannata umanità.
Sentiamo il grido angoscioso di tanti nostri fratelli che soffrono sentiamo il grido delle anime che anelano a Cristo. Non vi è niente di più caro al Signore che la carità verso il prossimo e specialmente verso le anime.
Oh
la
carità risorga
la carità di quel Francesco d’Ass. che fu tutto serafico...La
carità di
S. Vin. De
che affocava il petto di Filippo Neri e di S. Vincenzo de Paoli di S.
Carlo B. e
del card. Federico
durante la peste, la carità del Cottolengo, il padre degli infelici.
Che la carità, o fratelli ci edifichi e unifichi in Cristo, quella carità che non s’arresta, che non vede barriere è onnipossente e trionfatrice di tutte le cose.
Fratelli
rinnoviamoci nello spirito di carità: edifichiamo Cristo in noi, e
facciamoci apostoli umili di fede, di bene, di amore, di carità. Viv
Siamo amanti dei fratelli e specialmente dei più bisognosi de’ più
infelici e abbandonati. Mia Madre era un’umile.
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Non stanchiamoci dal fare il bene: chi semina bene trova bene, vedi, come ora qui nel campo raccogliamo le spighe così un giorno raccoglieremo quello che avremo seminato.
Ah sì, in fine della vita si raccoglie il frutto delle opere buone, ha scritto nel suo testamento Don B.
Ci sia di stimolo il mirare sempre G. Cr. nella persona del prossimo e il riflettere che il bene fatto al nostro simile il Div. S. lo ritiene come fatto a Sé: In verità vi dico, ha detto il Signore Gesù, ogni qualvolta avete fatto qualche cosa per uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me.
Verrà un giorno in cui Gesù, chiamando gli eletti alla sua destra, dirà loro: Venite o benedetti. Meravigliati di tal lode, domanderanno Carità! Carità! Carità!
Amare Dio e il prossimo nell'amore di Dio: Vincere il male col bene. Fare del bene sempre fare del bene a tutti.
Come
il sole inonda della sua luce l’universo, così sulla nuova grande
Italia, rinf
purificata dalle sette e stretta a Cristo e alla Chiesa, splenda
bello il sole della gloria in una effusione ineffabile della carità
di Cristo.
E
come jeri
l’Italia nel nome di Dio e per l’onore e la dignità umana ha
spezzate le catene di popoli
genti ancora barbare e schiave come oggi l’Italia dà il sangue dei
tuoi figli, di tanti eroi per sost
sostenere i diritti di Dio e della civiltà cristiana in Ispagna -
così vedan domani le genti raggiare la tua fronte a Roma: Roma
cattolica cristi
Madre che Sant’Ignazio chiama la Presidente della carità che sola
non conosci la confusione delle lingue vedano
e salutino i tuoi trionfi
o Roma imperiale Si volgano le genti a te in una viva grande luce
nella alta carità
luce della tua vita nuova alla testa delle Nazioni in un ordine
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amore a Dio e agli uomini che Dio ti ha segnato nei destini dei tempi instauratrice dell’ordo novus voluto da Cristo non c’è altra salvezza.