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[Minuta]
Tortona
Il nutrimento sia corrispondente al bisogno e alle fatiche.
L’orazione, la lettura, il lavoro e lo studio, il silenzio siano di ciascun giorno. Raccomando, sopra tutto, la preghiera del cuore e l’unione continua con Dio.
Alla celebrazione delle grandi feste prepariamoci con la preghiera, col digiuno, col silenzio.
S. Alberto si ritirò in un’erma solitudine e imitò la vita degli antichi anacoreti della Tebaide.
Il
Corpo
Le ossa di S. Alberto furono chiuse in un’arca di viva
pietra viva. La sua tomba divenne luogo di grande venerazione, e vi
si operarono dei miracoli. Ancora
oggi hanno
Il sepolcro divenne celebre si ottengono ancora oggi grazie e
raccontano
il popolo racconta i prodigi ottenuti.
La fama di santità che se ne diffuse attrasse a lui dei discepoli i quali divennero suoi compagni nelle austerità.
S. Benedetto prese sopra di sé il governo della nascente Comunità e la resse con tale fervore che andò sempre crescendo sino a che gli bastò la vita.
Egli fu onorato sempre con culto pubblico. Succeduto a Lui nel reggimento del Monastero ne accrebbe la gloria con l’accrescimento dei suoi discepoli, e molti monaci morirono in odore di santità.
Il nome di Sant’Alberto fu imposto ai casali sparsi sulla cresta dei monti che ora formano la piccola Parrocchia…
I
giovani siano istruiti
e informati
a soda pietà.
Si fuggano le vane conversazioni e visite meno parlino con gli uomini per più parlare con Dio.
Si meni vita ritirata, umile e penitente. Siano servi fervorosi di Dio e menino sotto spoglie mortali, vita illibatissima e angelica. Si applichino allo studio. Lavorino la terra e si diano ad altre oneste occupazioni che sappiano collegare con l’orazione e la contemplazione.
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Vivano nelle più austere pratiche della penitenza e della mortificazione.
Recitino i Salmi e i divini cantici con ogni fervore e divozione.
Non abbiano altro di mira che la gloria di Dio.
Tengano e mettano in onore la disciplina ecclesiastica con la santità della loro vita.
Non abbiano che un solo cuore e una sola anima, e se alcuno viene a cadere in qualche fallo, tutti si uniscano con fraterna carità e tenera pietà per indicare il modo di ripararlo.
La nostra vita è amore di Dio e del prossimo, e tra il prossimo i più poveri e più bisognosi di fede e di pane.
Inculca l’obbedienza, la povertà, il disinteresse, l’umiltà, la castità, la mortificazione dei sensi e della volontà: il silenzio e la saggezza che fanno discernere il bene dal male.
In Quaresima e nell’Avvento digiuneranno un giorno alla settimana a pane e acqua.
L’ospitalità è un dovere indispensabile per un Figlio della Divina Provvidenza ma, qualunque siano i nostri ospiti, la tavola sarà sempre messa con semplicità.
La passione di Gesù Cristo sarà il più caro oggetto della nostra pietà.
Gesù Signor Nostro, il Papa, i Vescovi e i poveri saranno i nostri padroni; e Gesù, la Chiesa e i poveri i veri proprietari di quanto siamo e abbiamo.