V081T215 V081P243
[Minuta dattiloscritta con correzioni di Don Orione]
Eminenza Rev.ma,
Bacio
con profonda venerazione la Sacra Porpora e oso umiliare a Vostra
Eminenza Rev.ma un umile
voto del mio cuore.
Durante
il periodo anticristiano e dolorosamente
ferocemente
inumano della guerra di Spagna, da ogni parte si pregava per i
Vescovi, Sacerdoti, Religiosi e Cattolici che venivano barbaramente
trucidati.
Moltissimi
di essi, è evidente
pacifico,
vennero messi a morte in odio alla Fede.
E
la Madre
Chiesa, se piacerà al Signore e
quando sia l’ora di Dio propizia,
non lascerà di glorificarne parecchi.
Ma
la cosa di necessità dovrà andare per le lunghe e quanti saranno
poi quelli che,
pur essendo caduti da eroi cristiani e
per la Fede,
resteranno per sempre ignorati!
In
questi giorni tante volte ho pensato: che bella cosa sarebbe se - ora
che il calvario della Spagna, almeno sotto certo aspetto, è finito
-, che bella cosa sarebbe se il Sommo Pontefice istituisse in quella
ancora
tanto
travagliata Nazione una festa rivolta a celebrare in blocco la fede,
le virtù cristiane, l’eroismo di
tutti i martiri
di tutte le vittime massacrate in quasi tre anni di guerra, in
odio a Gesù Cristo e alla Sua Chiesa.
Non
sarebbe questo - nell’ora in cui il; popolo spagnolo esalta i suoi
caduti e i
suoi
liberatori, con
grandi festeggiamenti civili:
mentre tutti auspichiamo ad una vera rinascita cristiana
cattolica
di quella Spagna che ha dato tanti Santi,
- il suggello, dirò così, al trionfo della Chiesa sul bolscevismo,
al
trionfo
della civiltà cristiana su tanta barbarie?
Ancora
gioverebbe, tale festa, non solo a unificare
togliere
far
scomparire le funeste divisioni
e anche
a cementare di
più quella
nella Fede e Carità, che sempre unificano
e affratellano in Cristo; non solo a dare il debito onore a tanti
prodi – ciò che la Chiesa tacitamente certo desidera nel cuore dei
suoi fedeli, ma ancora
varrebbe a tener deste in
tante e tante anime così
nello spirito di quel popolo tante belle, santi e grandi memorie;
V081P244
a
riaccendere nella
su quella terra, passata attraverso il battesimo del
di
tanto
sangue cristiano,
il fervore e lo zelo, a consolare, finalmente, i buoni che tanto
hanno dolorato.
E
così, mentre questa festa, solennemente istituita, chiamerebbe a
raccolta intorno agli altari l’intera nobilissima Nazione spagnola
per giurar fede alle sue millenarie religiose
tradizioni, riaffermerebbe insieme altri sani principi della
di
vita onesta e civile,
getterebbe pur anche una grande luce sulla fausta aurora del nuovo
Pontificato: una
luce vivida
pur
alta
i cui riflessi non si limiterebbero al
cerchio dei
ai confini della Spagna, ma giungerebbero senza dubbio e altamente
benefici
sommamente benefici, alle nazioni ispano - americane che
con essa hanno tanti
vincoli secolari.
Perdoni,
Eminentissimo, se ho osato esporLe umilmente questo pensiero e si
degni
voglia,
nella Sua grande bontà farne quel conto che crederà in Domino; e si
degni raccomandarmi al Signore.
Una
giornata istituita dal Papa a questo fine che ripercussione come
grande avrebbe e quanto risolleverebbe gli spiriti