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[Minuta dattiloscritta con correzioni di Don Orione]

Eminenza Rev.ma,

Bacio con profonda venerazione la Sacra Porpora e oso umiliare a Vostra Eminenza Rev.ma un umile voto del mio cuore.

Durante il periodo anticristiano e dolorosamente ferocemente inumano della guerra di Spagna, da ogni parte si pregava per i Vescovi, Sacerdoti, Religiosi e Cattolici che venivano barbaramente trucidati.

Moltissimi di essi, è evidente pacifico, vennero messi a morte in odio alla Fede.

E la Madre Chiesa, se piacerà al Signore e quando sia l’ora di Dio propizia, non lascerà di glorificarne parecchi.

Ma la cosa di necessità dovrà andare per le lunghe e quanti saranno poi quelli che, pur essendo caduti da eroi cristiani e per la Fede, resteranno per sempre ignorati!

In questi giorni tante volte ho pensato: che bella cosa sarebbe se - ora che il calvario della Spagna, almeno sotto certo aspetto, è finito -, che bella cosa sarebbe se il Sommo Pontefice istituisse in quella ancora tanto travagliata Nazione una festa rivolta a celebrare in blocco la fede, le virtù cristiane, l’eroismo di tutti i martiri di tutte le vittime massacrate in quasi tre anni di guerra, in odio a Gesù Cristo e alla Sua Chiesa.

Non sarebbe questo - nell’ora in cui il; popolo spagnolo esalta i suoi caduti e i suoi liberatori, con grandi festeggiamenti civili: mentre tutti auspichiamo ad una vera rinascita cristiana cattolica di quella Spagna che ha dato tanti Santi, - il suggello, dirò così, al trionfo della Chiesa sul bolscevismo, al trionfo della civiltà cristiana su tanta barbarie?

Ancora gioverebbe, tale festa, non solo a unificare togliere far scomparire le funeste divisioni e anche a cementare di più quella nella Fede e Carità, che sempre unificano e affratellano in Cristo; non solo a dare il debito onore a tanti prodi – ciò che la Chiesa tacitamente certo desidera nel cuore dei suoi fedeli, ma ancora varrebbe a tener deste in tante e tante anime così nello spirito di quel popolo tante belle, santi e grandi memorie;


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a riaccendere nella su quella terra, passata attraverso il battesimo del di tanto sangue cristiano, il fervore e lo zelo, a consolare, finalmente, i buoni che tanto hanno dolorato.

E così, mentre questa festa, solennemente istituita, chiamerebbe a raccolta intorno agli altari l’intera nobilissima Nazione spagnola per giurar fede alle sue millenarie religiose tradizioni, riaffermerebbe insieme altri sani principi della di vita onesta e civile, getterebbe pur anche una grande luce sulla fausta aurora del nuovo Pontificato: una luce vivida pur alta i cui riflessi non si limiterebbero al cerchio dei ai confini della Spagna, ma giungerebbero senza dubbio e altamente benefici sommamente benefici, alle nazioni ispano - americane che con essa hanno tanti vincoli secolari.

Perdoni, Eminentissimo, se ho osato esporLe umilmente questo pensiero e si degni voglia, nella Sua grande bontà farne quel conto che crederà in Domino; e si degni raccomandarmi al Signore.



Una giornata istituita dal Papa a questo fine che ripercussione come grande avrebbe e quanto risolleverebbe gli spiriti