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[Da copia stampata]
Il Vangelo
Pasqua di resurrezione.
(Marco XVI, 1-7).
La risurrezione di Cristo.
(Matt. XXVIII-1-10; Luca XXIV-1-12; Giov. XX-1-18).
“E passato il sabato, Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo e Salome (1), comprarono degli aromi per andare a imbalsamare Gesù.
E (partite) di buon mattino il primo dì della settimana (2), giunsero al sepolcro sul levar del sole. E dicevano fra loro: Chi ci toglierà la pietra dalla bocca del monumento? Ma, alzati gli occhi, videro che la pietra era stata rimossa, ed era pur molto grande. Ed entrate nel monumento (3) videro un giovanetto, seduto a destra, vestito d'una veste bianca, e rimasero stupefatte. Ma egli disse loro: Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso: Egli è risorto; non è qui! Ecco il luogo, dove l'avevano deposto. Ma andate a dire ai suoi discepoli ed a Pietro (4), ch'Egli vi precede in Galilea: quivi lo vedrete, com'Egli vi ha detto”.
Era l'alba. Le pie donne vanno con balsami e aromi al sepolcro di Gesù per versarli sul suo sacratissimo Corpo, secondo l'uso degli Ebrei. Certo ignoravano e le guardie e i suggelli messi alla pietra. Volevano dare al Signore un'ultima testimonianza della loro pietà. E andavano mestamente dicendo tra sé‚: Chi ci leverà la pietra dal monumento? essa era grande assai. Ma ecco, prima di giungere, odono un forte tremuoto. Era la risurrezione di Gesù Cristo! Le guardie caddero tramortite e poi fuggirono. Un angelo del Signore, che aveva aspetto di folgore e vestimento bianco come neve, rotolò la pietra, e vi sedette su. Le donne giungono al sorger del sole, levano gli occhi, e rimangono stupefatte: vedono un angelo! “Non temete”, dice loro; voi cercate Gesù il Nazareno, che è stato Crocifisso? Egli è risorto! Venite, e vedete dove era stato posto (Matt. XXVIII,6). Oh quanta dolcezza in queste parole! e quanto conforto! “Non temete; E` risorto: non è qui!”. Oh lieto, consolantissimo annunzio: “E` risorto!” - Sulla tomba dell'uomo si scrive: qui giace! - Sul sepolcro di Cristo si scriva dunque: è risorto! Nella tomba la potenza dell'uomo finisce; dal sepolcro di Cristo sfolgora la potenza, la grandezza, la gloria di Dio! Cristo, il Crocifisso, è risorto: Cristo è Dio! La risurrezione di Cristo è storicamente certa. Certo è ch'Egli è morto, per testimonianza unanime non solo dé suoi amici, ma dé suoi nemici. E` certo che Egli risuscitò. Abbiamo le testimonianze delle donne che, prime, lo videro risorto, e gli parlarono. (Giov. 20 - Luca 24). San Pietro lo vide solo, dopo la risurrezione. (Luc. 24-34). Lo videro e gli parlarono i due discepoli di Emmaus (Luca 24). Lo videro tutti gli Apostoli, e mangiò in loro presenza, senza Tommaso, (Giov. 20,19). Tutti gli Apostoli poi lo rividero, e gli parlarono insieme con San Tommaso. lo videro più di 500 persone (I Cor. 15-16). Lo vide San Paolo sulla via di Damasco (I Cor.), lo vide San Giacomo, solo (I Cor. 15-7). Apparve a San Pietro ed ai suoi discepoli sul lago di Tiberiade (Giov. 2). Più volte Gesù mangiò cogli Apostoli. Tutti i discepoli si trattennero con Lui prima dell'Ascensione (Luc. 24, Att.I). Prova che Cristo è risorto è la condotta sciocca della Sinagoga, che diede danaro alle guardie affinché mentissero. (Matt. 28,11). Altra prova il coraggio dé discepoli nel predicare che Gesù Cristo era risuscitato. Si può dire che l'unico argomento, recato da essi, della verità del Messia fu sempre che Gesù Cristo era risuscitato. (Att. 2,3,4).
Ciascuna di queste manifestazioni, mentre testimonia il miracolo della risurrezione, spiega, amplifica e fa intendere tuta la vita e la dottrina di Gesù Cristo. Esse furono ordinate ad appoggiare solidamente la fede: onde la risurrezione di Gesù Cristo è il fondamento della nostra fede. (I Cor. XV,14-15). Gesù Cristo, perfettamente conosciuto dalle persone cui apparve, per aver passato tre anni famigliarmente con loro, comparve or agli uni or agli altri, in luoghi diversi e per quaranta giorni consecutivi, trattenendosi a parlare del Regno di Dio. Prese cibo più volte davanti a molti: più volte si fece toccare, perché sentissero la sua carne e le sue ossa: fece lor vedere le piaghe del costato, delle mani e dé piedi, e volle che sin nelle sue piaghe mettessero le dita, per assicurarli che era proprio Lui, vivo e vero, risuscitato, onde escludere qualunque ipotesi d'una visione fantastica.
L'Harnack e altri increduli del nostro tempo, che, pur di negare, si appigliano a questa ipotesi, si attaccano all'ultima sciocchezza storica. Un concorso di circostanze sì varie, di prove sì sicure, può mai lasciar luogo all'illusione?
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Nè i discepoli erano compresi della futura risurrezione di Cristo: non Giuseppe d'Arimatea né Nicodemo, né le sante donne, che imbalsamarono il Corpo di Lui: non la Maddalena che, vedendolo, a principio, nol riconobbe, né i discepoli di Emmaus: non gli Apostoli che, all'annunzio, rifiutarono di credere, nè San Tommaso, il quale, prima di darsi vinto, volle vedere e toccare le sue piaghe. (Giov. XX,24-30). Di più: San Paolo predica che Gesù Cristo, risuscitato, comparve a più di cinquecento, e nessun nemico interessato si alza a contraddirlo. Solo col non negare, gli antichi avversari del cristianesimo vengono a confermare la risurrezione.
Gli Ebrei poi comprarono le guardie poste al sepolcro, perché dicessero che, mentre esse dormivano, il Corpo di Gesù era stato rubato. Ma quando? Quando dormivano! Ma, allora: “Se dormivate, dice S. Agostino, come avete veduto?”.
E la favola del trafugamento passò dai Sinedristi ebraici a Celso, a Porfirio, a Giuliano. Or chi non vede che era necessaria un'audacia inconcepibile per penetrare tra una schiera di soldati? Bastava che uno fosse desto, perché i rei venissero arrestati e mandati al supplizio. E uomini timidi, quali erano gli Apostoli, come supporli capaci di esporsi a pericolo sì grande e sì certo? Sarebbe attribuire loro una temerità che giunge alla stravaganza. Potevano rompere i sigilli, rovesciare la pietra, levare il corpo e andarsene, senza essere scoperti? No! E allora? Ancora: gli Apostoli non furono imputati né perseguitati mai perché avessero inviolato il Corpo di Gesù Cristo, mai! Com'è questo? Perchè il Sinedrio non ebbe il coraggio di farlo; esso sapeva troppo bene che il processo avrebbe provata ancor più la risurrezione di Cristo! Non gli conveniva. No, i testimoni della risurrezione non furono né visionari né‚ furfanti. Se essi, senza contraddirsi mai, sostennero sempre, sino alla morte e pur colla morte, che Cristo era risorto, e perché lo avevano veduto, lo avevano ascoltato, lo avevano toccato più volte. E pubblicano la risurrezione là dove essa avvenne in faccia a tutti, senza alcun umano interesse, affrontando anzi persecuzioni, torture o morte: sì, gli Apostoli tutti furono martiri per la loro fede, per avere sostenuto che Gesù Cristo Crocifisso, vero Dio, era risuscitato da morte. Certo Cristo poteva dare una più grande solennità e pubblicità alla sua risurrezione.
Ma allora saremmo stati forzati a crederla, ed è ciò che Dio non voleva. Ci ha dato prove bastevoli e sovrabbondanti perché fossimo tenuti a crederla, ma non ha voluto che vi fossimo costretti. Egli vuole che noi la crediamo volontariamente, e che la nostra fede sia, tutt’insieme, ragionata e meritoria. Senza motivi non avremmo creduto: crediamo liberamente, senza che il nostro assenso venga forzato: così a noi resta il merito, così la fede è virtù meritoria, virtù resa facile, per quanto riguarda la risurrezione di Cristo, dalle prove evidenti onde essa storicamente e divinamente risplende.
Cristo è veramente risorto! Alleluja! La sua risurrezione è il miracolo dé miracoli, il principio della risurrezione, della umanità della morte dello spirito e dalla morte della carne alla vera vita. La risurrezione di Cristo pone il suggello alla nostra fede nella divinità di Cristo! Alleluja! Che rimane ora a noi, o fratelli, in questo tempo degli azimi pasquali? Che con le risoluzioni più sante, con le intenzioni più pure, col cuore più umile andiamo a Gesù allo spuntare del sole, cioè dopo esserci spogliati con una santa confessione della veste tenebrosa dé nostri vizi. E portiamo a Lui i balsami e gli aromi: l'incenso delle nostre orazioni e delle nostre virtù. Non vi spaventi la pietra enorme: è pietra oramai rimossa, e fatta leggera. La risurrezione di Gesù ha rese facili tutte le leggi, ha illuminati tutti i misteri; ha confortata di celeste speranza tutta la nostra vita. La gioia e la felicità della risurrezione di Cristo renda consolante alle intelligenze la fede, renda soave ai cuori la parola del Signore, e ci faccia pregustare il gaudio della nostra stessa risurrezione alla vita eterna e alla gloria di Gesù Cristo! Alleluja! Alleluja! Alleluja!
(1) Salome è la madre di Giacomo e di Giovanni, i figliuoli di Zebedeo. (2) Era dunque la domenica mattina, all'alba. Gli israeliti contavano i giorni della settimana così: Primo giorno (Domenica); secondo giorno (lunedì); terzo(martedì); quarto (mercoledì); quinto (giovedì); Preparazione (27,62) (venerdì); Sabato. (3) Ed entrate nel monumento. Intendasi ciò non della grotta, scavata nel sasso, ma del chiuso, che essa aveva all’intorno, nel quale entrando videro l’angelo seduto a destra su la pietra rovesciata. (4) ed a Pietro. Merita d’essere osservata la predilezione dimostrata a Pietro. Anche dopo ch’egli aveva,
per ben tre volte rinnegato Gesù Cristo. Ma già pentito piangeva “amaramente” il suo peccato. Pietro era poi sempre il Capo degli Apostoli e della Chiesa. Comunque, Gesù apre così il cuore ai peccatori a confidare nel suo perdono e nel suo amore.
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Con permissione Ecclesiastica.