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[Da copia stampata]

Lettera di S. Vincenzo Dei Paoli sulla Levata


Mandata da D. Orione come strenna del Natale 1922

(ved. lettera 8 - 12 - 1922 pag. 189)



Voi sapete che tutte le cose di questo mondo sono soggette a qualche alterazione: che l'uomo stesso non è mai nel medesimo stato, che Iddio permette sovente decadimenti nelle Congregazioni le più sante. Così avvenne in alcune delle nostre Case, del che ci siamo accorti da qualche tempo nelle visite fatte, senza che a principio ne conoscessimo la causa. Per iscoprirla è stata necessaria un po’ di pazienza e di attenzione da parte nostra; in fine Iddio ci ha fatto vedere, che la libertà d'alcuni a riposare più che la regola non accordi, ha prodotto questo cattivo effetto; col di più che, non trovandosi alla orazione cogli altri, essi erano privati dé vantaggi che si hanno dal farla in comune, e, spesso, poco o nulla ne facevano in privato.

Di qui nasceva che tali persone, essendo meno attente sopra sé stesse il loro operare era più languido, e la Comunità ineguale nelle sue pratiche.

Per rimediare a questo disordine, bisognava levare la causa, e a tal effetto raccomandare l'esattezza nell'alzarsi, e farla osservare; per cui, un poco alla volta, ogni cosa cangi faccia affezionandosi di più al regolamento, e ciascuno in particolare sia più sollecito del suo bene spirituale. Il che ci ha dato argomento di fare la nostra prima conferenza, in questo nuovo anno, sopra questa prima azione della giornata, per confermarci sempre più nella risoluzione di alzarci tutti indispensabilmente alle 4


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ore. I felici risultati di questa fedeltà e gl'inconvenienti che vengono dal contrario avendoci servito d'argomento alla conferenza, ho pensato di aver a farvene parte. Vi ho aggiunto le obbiezioni e le risposte che si possono fare, e i mezzi di cui uno può servirsi, perché ne diate cognizione alla vostra Comunità, a fine di mantenerla nella stessa pratica od introdurla se non l'ha, e così renderla partecipe al bene medesimo.

I vantaggi che vengono dal levarsi al punto che si ode la sveglia sono; 1. Si compie la regola, e quindi la volontà di Dio. - 2. L'obbedienza resa a quell'ora, essendo tanto più gradita al Signore quanto più pronta, essa attira ancora le sue benedizioni sopra le altre azioni del giorno, come vedesi nella prontezza di Samuele, il quale, essendosi levato tre volte in una notte, è stato lodato dal Cielo e dalla terra e grandemente favorito da Dio. - 3. La prima delle buone opere è la più onorevole. Ora, essendo dovuto ogni onore a Dio, è ragionevole di dargli questa; se noi glie la ricusiamo, diamo la Prima parte al demonio, e lo preferiamo a Dio. Donde viene che quel leone rugge al mattino intorno al letto per carpirci quest'azione affinché, se non può avere da noi altra cosa nella giornata, possa almeno vantarsi d'aver avuto la prima azione. - 4. Si contrae l'abitudine quando si accostuma all'ora. Ella fa che, poco dopo, si sia pronti alla sveglia, e serve ancora d'orologio dove non ve ne ha, e non si ha più pena a balzare da letto. Al contrario, la natura si prevale delle concessioni che le si accordano; riposando un giorno, essa domanda al domani la stessa concessione, e la dimanderà finché non le sarà tolta del tutto la speranza. - 5. Se nostro Signore dal Paradiso si è ridotto in questa vita a tale stato di povertà da non aver dove posare il capo, quanto più dobbiamo noi abbandonare il letto per andare a Lui? - 6. Un sonno regolato serve al benessere del corpo e dello spirito, e chi dorme lungamente si rende effeminato. Le tentazioni pure sopraggiungono in quel tempo. - 7. Se la vita dell'uomo è troppo breve per servire degnamente Iddio, e per riparare al cattivo


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fatto della notte, è cosa deplorabile il voler ancora accorciare il poco tempo che abbiamo a tal uopo. Un mercante si leva di buon mattino per diventar ricco, e tutti i momenti gli sono preziosi; i ladri fanno altrettanto, e passano le notti per sorprendere i passeggieri, abbiamo ad aver noi meno diligenza pel bene che essi non ne abbiano pel male? I mondani fanno le loro visite fin dal mattino e si trovano con premura al levarsi di un gran personaggio. O mio Dio, qual vergogna se la pigrizia ci fa perdere l'ora assegnata per conversare col Signore dei signori, nostro appoggio e nostro tutto! - 8. Quando si assiste all'orazione ed alla ripetizione della meditazione, si partecipa alle benedizioni di nostro Signore, il quale vi si comunica copiosamente trovandosi, come Egli dice in mezzo a coloro che sono radunati in suo nome. Il mattino è il tempo più proprio per quest'azione, è il più tranquillo della giornata. Anche gli antichi eremiti ed i santi, ad esempio di Davide, lo impiegavano a pregare ed a meditare. Gli Israeliti dovevano alzarsi al mattino per raccogliere la manna; e noi, che siamo senza grazie e senza virtù, perché non faremo lo stesso onde averne? Iddio non comparte in ogni tempo i suoi favori.

Certamente, dopo che Egli ci ha fatta la grazia di  levarci tutti insieme, noi vediamo qui dentro più puntualità, più raccoglimento e più modestia; il che ci fa sperare che, fintantoché durerà questo bell'ordine, la virtù andrà ognor crescendo, ed ognuno si assoderà vieppiù nella propria vocazione. La trascuranza ne ha fatto uscir molti, i quali, non potendo dormire a loro piacimento, non potevano pure affezionarsi al loro stato. Quale aiuto ad andare volentieri all'orazione, se non si leva che a malincuore? Come meditare volentieri, quando non si è in chiesa che a metà ed unicamente per convenienza? Al contrario, coloro che amano levarsi al mattino, d'ordinario perseverano, non si rilassano, e fanno rapidi progressi. La grazia della vocazione è legata alla orazione, e la grazia dell'orazione a quella di levarsi. Se noi siamo fedeli a questa prima azione, se ci troviamo insieme ed avanti


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al nostro Signore, ed insiememente ci presentiamo a Lui come facevano i primi cristiani, Egli si darà reciprocamente a noi, ci rischiarerà cò suoi lumi e farà Egli stesso in noi e per noi il bene, che abbiamo obbligo di fare nella sua Chiesa; e finalmente ci farà la grazia di giungere al grado di perfezione che egli desidera da noi per poterlo un giorno pienamente possedere nell'eternità dei secoli. Ecco quanto è importante che la Comunità si alzi esattamente alle ore quattro, giacché l'orazione trae il suo valore da questa prima azione, e le altre opere non valgono che quello che la orazione le fa valere. Ben lo sapeva colui il quale era solito dire, che dalla sua orazione giudicava quale sarebbe il rimanente di sua giornata.

Ma, finché la delicatezza d'alcuni non si arrenderà senza replica, (non essendo mai senza pretesti), preveggo che mi si dirà che la regola del levarsi non debba obbligare ugualmente le persone di debole complessione come quelle che sono più robuste, e che le deboli hanno bisogno di più lungo riposo delle altre. Al che oppongo l parere dei medici, che tutti sostengono essere sufficiente a tali persone sette ore di riposo e l'esempio di tutti gli Ordini Religiosi nella Chiesa, che hanno limitato a sette ore il riposo. nessuno se ne prende di più; sonvi di quelli che non ne hanno tanto, e la più parte non l'hanno che interrotto poiché si alzano una o due volte per andare al coro. E chi condanna la nostra fiacchezza e dappoccaggine son le Figlie della Carità, le quali (eccetto le ammalate), quantunque siano deboli ed allevate delicatamente, non hanno però un maggior privilegio. Ma non riposano esse talvolta più dell'ordinario? No, non l'ho mai inteso dire.

Un altro mi dirà: signore si ha da alzarsi quando si è incomodato? Io ho avuto un gran male di capo, un dolore di denti, un eccesso di febbre, che mi hanno impedito di dormire quasi tutta la notte.

Sì, mio caro amico, bisogna che vi alziate se non siete in infermeria, o se non avete comando di rimanere più lungamente a letto. Poiché, se sette ore di riposo


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non vi hanno sollevato, una o due ore, prese di vostra volontà non vi guariranno. Ma, quand'anche in realtà ne foste ristorato, è spediente che ne diate gloria a Dio come gli altri, e poi facciate presente il vostro bisogno al Superiore, altrimenti noi saremo sempre da capo; poiché spesso molti sentono qualche incomodo ed altri potrebbero fingere d'averne per accarezzarsi, e così verserebbe in continua occasione di disordine. Se non si poté dormire una notte, la natura saprà ben riparare in un'altra.

Intendete voi, signore, replicherà qui taluno, di togliere questa sorta di riposo a coloro, che arrivano da qualche viaggio? Si, al mattino. E se il Superiore giudica che la stanchezza sia tale che abbia bisogno più di sette ore di riposo, egli li farà coricare alla sera, più presto degli altri. Ma se arrivano troppo tardi o troppo stanchi? In tal caso non sarà male il farli riposare al mattino, poiché la necessità in ciò è regola. Come? levarsi tutti i giorni a 4 ore! E la consuetudine di riposarsi una volta la settimana o almeno ogni quindici giorni, a fìne di rifarsi un poco? Questo e ben molesto, e capace di farci ammalare! Ecco il linguaggio dell'amor proprio, ed ecco la nostra risposta. La nostra regola e consuetudine vogliono che ci alziamo tutti allo stesso tempo. Se fuvvi rilassamento non è che da poco tempo, soltanto in qualche Casa per abuso d'individui e per tolleranza di Superiori; da che in altre Case la pratica di levarsi è stata sempre fedelmente osservata, e perciò esse furono ognora in benedizione. Il temere di doversi ammalare a cagione di quest'osservanza, è un'immaginazione, e l'esperienza fa vedere il contrario. Dopo che tutti si alzano, non abbiamo qui alcun ammalato, che non lo fosse già prima, e non ne abbiamo altrove. Ma noi ben sappiamo, e i medici lo dicono, che il troppo dormire nuoce ai flemmatici ed ai cachettici. Se per ultimo si oppone, che può darsi qualche affare, che impedisca a taluno di coricarsi alle ore nove, ed anco alle dieci, e che è ragionevole che si pigli al mattino il riposo perduto alla sera, io rispondo, che si deve evitare, per quanto è


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possibile, ogni impedimento al ritirarsi all'ora stabilita; e, se questo non si può, debb'essere caso così raro, che la privazione di una o due ore di riposo non sia da valutarsi a petto dello scandalo che si dà, dimorando a letto quando gli altri sono all'orazione.

Non ho io forse torto di essermi esteso a dimostrare l'importanza e l'utilità del levarsi, mentre la vostra Comunità è una delle più ferventi e delle più regolari di tutta la Congregazione? Ciò essendo, il mio disegno non è altro che di persuaderle una tenera riconoscenza della felicità che Iddio le accorda.

Ma, se è caduta nel difetto che noi combattiamo, ho ragione mi sembra, di invitarla ad alzarsi e di pregarvi come faccio, a porvi mano.

Eccone brevemente i mezzi per voi e per essa. I mezzi proprii sono: - l° Di convincersi che l'esattezza nel levarsi è una pratica delle più importanti della Congregazione. - 2° Di darsi a Dio la sera coricandosi, e domandargli la forza di vincersi alla mattina senza ritardo, e invocare a tal effetto la protezione della SS. Vergine con un'Ave Maria in ginocchio, e raccomandarsi al proprio angelo custode. Molti si sono avvantaggiati assai con questa pratica. - 3° Di figurarsi che la campana sia la voce di Dio; e dal momento che la si ode, balzare dal letto, facendosi il segno di croce, prostrarsi a terra e baciarla, adorare Iddio unitamente al resto della Comunità, che nel tempo stesso Lo adora: e, quando vi si manca, imporsi qualche penitenza. Vi hanno di tali, che si diedero la disciplina per tanto tempo quanto ne avevano perduto disputando col capezzale. - 4° Infine l'ultimo mezzo per ogni particolare si è di non mai desistere da questa esattezza; poiché, quanto più si ritarda, tanto più ci rendiamo incapaci a praticarla.

I mezzi generali che dipendono dalle vostre sollecitudini e dagli uffizi della Casa sono: 1° Che vi sia uno svegliatore, che passi di camera in camera ad accenderci i lumi quando vi è bisogno, e che dica ad alta voce: Benedicamus Domino! ripetendolo finché gli


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si risponda; che, dopo, un altro faccia la visita ed anche una doppia visita, quando la Comunità è numerosa, e gl'incaricati a tal uopo il facciano esattamente. - 2° Che quei che fanno la visita stiano saldi a non permettere che qualcuno stia a letto dopo le quattro ore del mattino, sotto pretesto qualsiasi, tranne quei dell'infermeria, se in essa vi è qualcuno, sempre eccettuato il caso di necessità.

L'esattezza nell'alzarsi è stata trovata pratica si bella ed utile, che si giudicò che coloro i quali non vi erano fedeli, non dovevano essere impiegati nelle cariche della Congregazione: stante che il loro esempio sarebbe tosto seguito in tal rilassamento, e avrebbero poi mal garbo a prendere per sé ciò che sarebbero obbligati a negare per gli altri. Piaccia a Dio di perdonarci le nostre passate mancanze, e farci la grazia di correggerci così, che siamo come quei beati servitori, che il padrone al suo arrivo troverà vigilanti. In verità vi dico, dice Nostro Signore, che egli li farà sedere alla sua mensa e li servirà; e parimenti se egli arriva alla seconda vigilia ed alla terza e così li trova, beati sono quei servitori! In verità vi dico che egli li costituirà sopra tutti i suoi beni.