V083T016 V083P024
[Da copia stampata]
Messina, 20. 11. 1909.
Messaggio o invito del Cuore sacratissimo di Gesù al Cuore del Sacerdote.
Queste sante parole che vanno sotto il nome di Messaggio del Sacro Cuore di Gesù, si crede piamente essere state una rivelazione del Cuore Sacratissimo di Gesù, nei tempi attuali, fatta ad un’anima privilegiata, in Francia. Infatti, le parole sono così penetranti, lo spirito che le informa è così puro e santo, che pare non abbiano potuto sortire che dal Cuore Adorabile di Gesù infinitamente amante di tutte le sue creature, e specialmente dei suoi Sacerdoti!...
Le anime dei suoi Ministri che amano questo Sommo Bene e anelano alla sua divina Unione di Amore, non possono non avvertire in quelle soavi espressioni un Messaggio, o celeste invito, a loro rivolto dal Cuore SS. di Gesù che li sollecita potentemente a diventare tutti suoi!
Questa traduzione italiana è fatta da un fogliettino in francese stampato a Roma dai PP. Maristi con l’Imprimatur del Rev. P. Alberto Lepidi Maestro dei sacri Palagi, Revisore ecclesiastico; e da Mons. Cappetelle, Patriarca Costantinopolitano.
Messaggio del Sacro Cuore.
Ho freddo! Ho sete! Ho fame! Dì ai miei buoni Preti di riscaldarmi col loro amore! di darmi anime! anime! anime! Non sono morto d’amore per loro?
Tutti i tesori del mio Cuore sono aperti! Più le nazioni si allontanano da me, più mi respingono, e più la mia dolce Madre mi sforza ad aprire i tesori d’amore, di misericordia, di santificazione, del mio Cuore.
V083P025
Senza dubbio, la devozione al mio Sacratissimo Cuore è assai diffusa: essa mi consola, e dona una quantità di anime a me, che sono il Salvatore delle anime! ma ciò non ostante, quando si è lontani dal comprendere i tesori infiniti del mio Cuore!
Mia Madre mi sforza, il mio amore si sforza di spandere questi tesori, d’invitare le anime pie a venire ad immergersi, a perdersi in questo oceano di Misericordia e di Amore...
Oh! porta l’appello del mio Cuore all’estremità della Terra; portalo sopratutto al mio Sacerdote che io amo tanto!
Il mio Sacerdote! un altro me stesso, il mio alter Ego!
Ah! se essi comprendessero il desiderio intenso che io ho di unirmi interamente a ciascuno di loro!
Assai rari sono coloro che arrivano a tanta unione, quale il mio Cuore ha loro preparato sulla Terra!...
E che cosa è necessario per ottenerla?
Raccogliere, riunire in qualche maniera tutte le proprie affezioni e concentrarle su di me, che sono là, nel più intimo della loro anima!
Ah! grida a tutti, a quelli che soffrono per me nei ghiacci del Nord, a quelli che bruciano sotto il calore del Mezzogiorno, ai valorosi lottatori che combattono sotto il mio stendardo, a quelli che si affaticano giorno e notte a servizio delle anime, e che sono oppressi da persecuzioni, da travagli, da contraddizioni, da sofferenze pel mio servizio, a tutti infine, grida loro quanto io li ami, supplicali d’ascoltare l’appello così amoroso e così incalzante del mio Cuore, il mio tenero invito, a discendere nel fondo della loro anima, ad unirsi, là a Colui che non li abbandona giammai, ad identificarsi a me in qualche maniera... e allora, quali benedizioni io prometto loro!
Questa unione misteriosa e divina sarà il principio d’una vita santa e feconda, ben diversa da quella condotta fino ad ora.
V083P026
Molti Sacerdoti conoscono assai bene la teoria dell’unione dell’anima con me, parecchi vi aspirano; ma quanti pochi la conoscono nella pratica! quanti pochi tra i preti pii, zelanti, amici miei fedeli, sanno che io sono là, nel fondo della loro anima, tutto fuoco, per farla una sola cosa con me!
Perché?
Perché essi vivono come alla superficie della loro anima.
Ah! se volessero sottrarsi alle cose sensibili, alle impressioni umane, per discendere così, soli, nell’intimo della loro anima, nel più profondo, ove io sono, mi troverebbero ben presto; e qual vita d’unione, di luce, d’amore, sarebbe la loro!...
Molti, molti preti, perché sono nella buona via ed esercitano una certa sorveglianza sopra sé stessi, sono soddisfatti, e non cercano nulla al di là!... Ma vadano con tutta confidenza a mia Madre, ch’è pure la loro.
Ah! che Ella ama i miei Sacerdoti, e ama a supplicarmi per loro!
È dessa, lo ripeto, è la mia dolce Madre, che mi sforza ad aprire tutti i tesori del mio Cuore, e di fare un nuovo appello a tutte le anime pie, ai miei eletti Sacerdoti in particolare.
La mia tenera Madre forma la delizia del mio Cuore: sia anche la vostra delizia; e sappiate che questa Madre del Divino Amore possiede il secreto di questa unione meravigliosa che il mio Cuore, per un’immensa effusione di Misericordia e di Amore, offre ora a tutti i suoi Sacerdoti come una nuova e grandissima grazia di santificazione.
Visto; se ne permette la stampa.
Sac. Luigi Orione, O. D. P.
Vicario Generale