V083T051 V083P098

[Copia dattiloscritta - 12 Gennaio 1939]

Schema

È l’affermazione semplice, popolare d’una sublime verità colta sul labbro di Renzo Tram. sgorgata dal suo cuore, ma è anche l’espressione alta della fede nella Div. Provv. del vostro A. M.

Permettetemi di leggervi la insuperabile pagina.

E (dopo), - ti avevo detto io della D. Provv. La c’è la D. Provv.

Renzo non potrebbe presentarsi più simpatico di così.

La c’è la D. Provv. È l’espressione piena di fede che esce dal cuore di Renzo riconoscente a Dio, anche nei travagli, indulgente verso gli uomini anche nelle persecuzioni eleva l’umile montanaro brianzolo a tale virtù ed eroismo cristiano, da ben giustificare pienamente la qualifica che gli dà il Manzoni: di primo uomo della nostra storia, cioè del romanzo, e fa di lui il tipo ideale, il simbolo vivente di fiducia nella Div. Provv. Ma non è il solo personaggio del romanzo a vivere in questa luce di fede. Né l’episodio di Renzo è l’unico degno di nota sotto questo riguardo, anche se occupa, per così dire idealmente, una posizione centrale.

Il Manzoni ha voluto fare molto di più. Ha inteso comporre coi Promessi Sposi, - il poema della Div. Provv. Al capolavoro manzoniano non si potrebbe dare definizione migliore. Come Dante ha cantato la fede, Manzoni ha cantato la Div. Provv.

Osserviamo la trama del romanzo: - esso obbedisce ad una regola, ora tacita, ora palese, ma sempre presente: la Div. Provv.

Non è ancora spenta l’eco delle parole ingiuriose che D. Rodrigo ha scaraventato contro Fr. Cristoforo che ha ritirata la sua mano dagli artigli del gentiluomo, - escimi di tra i piedi villano rincappucciato.

               V083P099

Fra Cristoforo esce a testa bassa abbandonando alla solitudine l’abbietto rivale, - misura su e giù a grandi passi la sala dei quadri de’ suoi antenati: qua un giudice, là un guerriero, una badessa terrore delle sue monache, - che attraversando un corridoio ode un sommesso bisbiglio che viene dalla oscurità di un androne. È un vecchio servitore del castello, un gentiluomo tra tanta canaglia. - Il caro vecchietto ha il suo segreto da confidare a Fr. Cristoforo, un segreto che può mandare a monte tutte le mene di D. Rodrigo. - Fr. Cristoforo lo loda, lo conforta e lo benedice. - Poi volta le spalle a quel castello: “a quella casaccia” della quale un poco prima di pronunziare la terribile predizione: - verrà giorno, aveva detto, la giustizia di Dio non ha paura di quattro pietre né soggezione di quattro sgherri. - E mentre discende verso Pescarenico il frate pensava a quanto il buon vecchio gli aveva accennato e dice: “ecco un filo che la D. Provv. mi mette nelle mani e in quella casa medesima, e senza che io sognassi neppure di cercarlo. - È proprio il filo della D. Provv. che costituisce l’orditura del romanzo. Dio lo mette in mano a Fra Cristoforo in un momento quanto mai difficile, e contro ogni sua aspettativa. Dio vi provvederà per il vostro meglio.

Fra Cristoforo ha il merito di averlo indovinato tra il groviglio delle oscure vicende in cui pareva perduto, vi si aggrappa, né più lo smarrisce.

Il filo della Provvidenza, scoperto da P. Cristoforo, dove meno si penserebbe lega tutti gli avvenimenti del romanzo. A volte sembra spezzarsi, a volte scomparire per lasciare gli avvenimenti in balia di se stessi, o peggio alla forza brutale dei malvagi, ma proprio nei momenti decisivi, ricompare in uno sfolgorio di trionfo e di grazie.

I poveri perseguitati sfuggiti alla persecuzione di D. Rodrigo abbandoneranno il paese, dovranno temere il crollo di tante speranze vagheggiate; proveranno tutta l’amarezza del distacco dalle cose: “più care e dilette” la casetta, la chioma del fico, la

               V083P100

chiesa... poveri esuli, avviati per gli ignoti sentieri di un avvenire incerto. - Eccoli là (continua) nel lago su d’una barca, ma il pianto che sgorgherà dai loro cuori colmi di mestizia non sarà pianto di disperazione e di... Attraverso quelle lagrime passerà, ad impreziosirle, un raggio di fede nella Provvidenza. - Quel Dio che dava a voi tanta riconoscenza è per tutti... Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più grande.

Nel licenziare i pellegrini F. Cristoforo aveva loro suggerito una preghiera di rassegnazione e di perdono. (“Noi, nella nostra tribolazione abbiamo questo conforto che siamo nella strada dove, o Signore, ci avete messi Voi: possiamo offrirvi i nostri guai”).

E in ultimo aveva aggiunto: - il cuore mi dice che ci rivedremo presto. - Purtroppo il presentimento del cuore non doveva trovare conferma negli avvenimenti. - Nuovi guai si preparavano: Renzo coinvolto nella sommossa di Milano: Lucia tradita dalla monaca di Monza, strappata a forza, caduta prigioniera dell’Innominato.

Ma la coscienza d’essere sotto la tutela della D. Provv. di Dio produce il primo effetto benefico, di rendere cara, accettabile, ogni angustia e di mirare confidenti nello avvenire. - “Possono offrire a Dio i loro guai e diventano un guadagno” - Il filo della Provvidenza messo loro in mano da P. Cristoforo continua a guidarli nelle traversie della vita. Ma l’opera della Provvidenza si fa valere anche più efficacemente, entra nella soluzione della trama del romanzo.

Apparentemente tutto congiura ai danni di Renzo, di Lucia, di Agnese.

Ma approfondiamo le osservazioni, e scopriamo la costante protezione di Dio su di loro. - Le avventure pericolose di Renzo sono una prova, è vero, ma finiscono per procurargli un soggiorno sicuro, presso il cugino, evitandogli le preoccupazioni della carestia e, notate bene, togliendogli la possibilità di intralciare i disegni della Provvidenza su Lucia, destinata col suo dolore e la sua virtù a far del gran bene alle anime anche più

               V083P101

trascurate. - Lucia a sua volta è vittima della persecuzione implacabile e rabbiosa di D. Rodrigo, del traditore di Geltrude, della violenza e dei tr. e dell’Innominato, - ma tutto questo cumulo di sventure ha la sua ragione di essere nell’economia della Provvidenza: purifica l’anima di quella creatura s. e b. ne tempra il carattere; preparando sempre una serie di eventi straordinari, dove si affermi sempre più e sempre meglio la Provvidenza di Dio.

Ma il Signore lo sa che ci sono” - Lucia.

Tramite principale di questi n. trionfi, sarà la dispensatrice di tutte le grazie, la Mater Divinae Providentiae.

Ricostruiamo mentalmente la scena del castello dell’Innominato:... Lucia è abbandonata in una stanzaccia m. i. da una lucerna a olio, in compagnia della vecchia stizzosa e maligna. Si direbbe imminente il trionfo del male impersonato in D. Rodrigo e nell’Innominato. - Fra qualche ora Lucia potrebbe essere consegnata all’aborrito persecutore e al debosciato D. Rodrigo. - Renzo è lontano, bandito dallo Stato. - F. Cristoforo è a Rimini per le mene del C. Z. e di quell’altro là. Agnese, ignara di tutto vive sola al suo paese.

L’oscurità paurosa che circonda il castello è un’immagine altamente pratica delle tenebre morali dei tempi, di quando l’Italia era dominata dallo straniero, figura delle tenebre in cui era immerso l’animo di Lucia. Eppure da quelle ombre di terrori e di violenze e di morte non (balena) già il lampo del trionfo del male e dei suoi satelliti, ma palpita un’alba di redenzione e di virtù; - Lucia giunta al campo dell’affanno, invoca la Madonna, anzi, fa voto a Lei di verginità, - e Maria, colei che tutti gli afflitti invocano e chiamano, - Maria ministra principale della Provvidenza di Dio interviene a salvare Lucia, a redimere l’Innominato.

Udite leggere il Manzoni. Quando tutto pareva congiurare per il trionfo dell’iniquità, la Provvidenza come già nel castello di Don Rodrigo scioglie i nodi e fa trionfare la giustizia.

               V083P102

E qui mi fermo un momento: - chi era, chi è Lucia? Lucia è l’anima, Lucia è la umanità che nelle strette, nelle calamità trova sempre sui suoi passi la Div. Provvidenza.

Lucia si rasserena, s’addormenta, - l’Innominato si converte, da persecutore si fa liberatore di Lucia, diviene lui stesso strumento della D. Provv. di Dio.

Renzo va in cerca di Lucia, e quando l’avrà ritrovata nel lazzaretto, e salta fuori la questione del Voto, la D. Provvidenza gli avrà fatto incontrare Fr. Cristoforo che mette a posto ogni cosa.

Occorre dire che la Div. Provv. è elemento decisivo nei Promessi Sposi? Quando poi la Madonna diffonde su Lucia, su Renzo, sull’Innominato i suoi favori; l’intreccio che era giunto al punto più intricato, comincia a risolversi, - una luce serena, soave luce di gaudio effonde ed invade gli animi e le cose, l’Innominato ritrova il sonno ristoratore, Lucia sorride nella casa del sarto, e il sarto dall’allegria si sente tutto pervaso di furori letterari, - persino Don Abbondio dopo le alte e sante parole del Cardinale si commuove: - tutto un paese e la moltitudine accorsa esulta e chiama la conversione dell’Innominato il miracolo. - Che è? - È passata una luce, la Provvidenza di Dio, e dove c’erano rovi e spine, è tutta una fioritura di corolle fragranti.

Con ciò non vuol dire che il Manzoni veda tutto roseo; non sarebbe coerente con i suoi principi cristiani che lo portano a considerare la vita terrena come un esilio. I guai sono sempre là appostati sul cammino della n, esistenza. - Ma l’importante è che il Manzoni, - da buon cristiano - vede anche nei mali di questa terra la mano della Provvidenza di Dio, che sa tutto guidare a lieto fine.

Ne abbiamo una prova risolutiva nei tremendi flagelli che costituiscono, per così dire, il fondo storico dei Promessi Sposi: la carestia, la guerra, la peste: specialmente la

               V083P103

peste, preparata dagli altri due eventi. - La peste è l’avvenimento principale del poema manzoniano, - della Div. Provvidenza, la scena più grandiosa: la peste.

Là c’è la D. Provv. è l’espressione che sgorga dal cuore di Renzo, riconoscente a Dio anche nei travagli, indulgente con gli uomini anche nella persecuzione, eleva il giovane montanaro brianzolo ad una sfera di virtù ed a tale eroismo cristiano, da giustificare almeno qui la qualifica che di lui ci dà il Manzoni di principale “uomo della nostra Storia”, Renzo è qui il simbolo vivente e bello della fiducia nella Div. Provv. - Ma non è il solo personaggio del romanzo che vive e... Né l’episodio di Renzo è l’unico degno di nota sotto questo riguardo. - Il Manzoni ha voluto fare molto... più appare evidente, come l’arte che tutto fa nulla si mostra, più si scopre la costante protezione di Dio su di loro. - Le avventure pericolose di Renzo sono una prova, è vero, ma finiscono soggiorno sicuro e prof. lo sottraggono ai disagi di quella terribile carestia, anzi di più gli impediscono di attraversare i disegni della D. Provvidenza su Lui, che con i suoi dolori e le sue virtù doveva portare tanto; - Lucia, a sua volta, è vittima della persecuzione di Don Rodrigo, tradita da Geltrude, violenza dei bravi e dell’Innominato: - tutte queste sventure sono prove, t. pr. ma hanno la loro ragione d’essere nell’economia della Provvidenza, purificano sempre più l’anima della pia e nobile fanciulla, ne temprano il carattere, e preparano una serie di eventi straordinari, dove si afferma sempre più e sempre meglio la Provvidenza di Dio.

Strumento principale di questi nuovi trionfi, sarà la Dispensatrice di tutte le grazie, la V. C. la Mater Divinae Providentiae.

Ricostruiamo mentalmente la scena del castello dell’Innominato, Lucia è abbandonata in una stanzaccia, male illuminata da una lucerna ad olio: è affiancata alla

               V083P104

vecchia irosa, golosa, maligna. - Si direbbe imminente il trionfo del male, impersonato in Don Rodrigo, nell’Innominato. Fra qualche ora Lucia può essere consegnata al suo aborrito persecutore, ed essere preda del vizio.

Renzo Tr. Agn.? L’oscurità paurosa che incombe sul castello e immagine altamente pratica delle tenebre morali dei tempi e dell’Italia, caduta sotto il dominio straniero è immagine delle tenebre morali in cui sembra immergersi l’animo di Lucia. Eppure da quel fosco di oscurità, di violenza, di terrori, non balenava il lampo sanguigno del male e dei suoi satelliti, ma palpita un’alba di redenzione. - Lucia, giunta al colmo dell’affanno si rivolge a Colei che tutti gli afflitti invocano e chiamano, invoca la Madonna e fa voto di verginità, (vedi Manzoni). - E la Vergine Celeste, Ministra principale della Provvidenza del Signore: - Lucia s’addormenta e s’acqueta nella fiducia della sua fede, l’Innominato, da persecutore si fa liberatore, si converte, si fa egli stesso strumento della Div. Provv...

E quando Renzo... lazzaretto - vato...

Occorre dire che la Provvidenza è l’elemento decisivo nei Promessi Sposi? Quando la Madonna diffonde sui personaggi d. M. i suoi favori, l’intreccio che era giunto al punto più intricato, comincia a risolversi, - una luce di gaudio si diffonde negli animi e riveste le cose. - L’Innominato ritrova il sonno ristoratore. - Lucia sorride al sarto, - lo stesso Don Abbondio, - il popolo - tutto il paese e le valli esultano, - e chiamano: la conversione dell’Innominato il miracolo.

Che è? è passata la Provvidenza di Dio, e dove c’erano rovi e spine e tutta…

               V083P105

Schema - (Poesia)

Affermazione

è la espressione lettura

Renzo non poteva essersi

La c’è la D. Provvidenza

sgorga dal cuore rifugiato a Dio

Dio nei travagli

indi eleva il giovane

a tale virtù e a sensi

di cristiano eroismo.

Non è il solo personaggio

non è l’unico episodio

Il Manzoni ha voluto fare ben

di più, - Dante, fede

Manzoni, la Provvidenza.

Tutto il poema manzoniano

segue una regola, ora tacita

ora evidente: segue una

luce di vita: la Div. Provvidenza.

Castello di D. Rodrigo

ecco un filo che la Divina [Provvidenza]

è il filo che lega tutti, d’oro

gli avvenimenti, - ora palesemente

ora pare smarrirsi, rompersi

ma nelle svolte decisive,

nei momenti più culminanti

la luce della D. Provv. sfolgora

in un trionfo di grazie e

di bene.

               V083P106

Renzo, Lucia, Agnese - al lago,

su la barca

incerti del domani

tutto rovina, - dispersi esuli

divisi...

Fra Cristoforo

parole di rassegnazione e di fiducia

i nostri guai, e diventano

presagio

Renzo è travolto dalla sommossa

Lucia - è nel monastero non le curiosità

poco edificanti il fuoco di fila della

fattoressa, - tuttavia la fiducia

in Dio - si sentono sotto la

tutela della Div. Provvidenza

offrono a Dio i loro guai e diventano

guadagni.

Ma l’opera, l’azione della Div. Provvidenza se più si approfondisce lo spirito…