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[Da copia stampata - vi sono correzioni, aggiunte di pugno di Don Orione]
Genova,
Città di Maria SS. Quarto dal Mille, dal Piccolo
Cottolengo, 16 giugno 1927. 14 Novembre 1932.
Piccolo Cottolengo, Via Bartolomeo Bosco, 2B
Ai miei indimenticabili benefattori e benefattrici del Piccolo Cottolengo di Genova.
La Divina Provvidenza protegge in modo speciale tutti quelli che si adoperano per il Piccolo Cottolengo: essi saranno in particolarissimo modo benedetti da Dio, e faranno una morte consolata.
Distinto Signore,
La pace di Gesù Cristo sia sempre con Vostra Signoria e famiglia!
Ho
il piacere di farLe conoscere che,
nel
pomeriggio di lunedì 20 giugno
domenica 20 novembre, alle ore 16
? Sua
Eminenza
Rev.ma
Mons.
il Sig. Cardinale Dalmazio
Minoretti, venerato Arcivescovo di Genova, si degnerà visitare il
Piccolo Cottolengo, sezione di
Quarto
femminile,
presso la
Chiesa di San Gerolamo
Santa
Caterina, Via Bartolomeo Bosco 2 B.
E
darà la cresima a
parecchi orfani
ad alcune orfanelle.
Egli
verrà dunque, nel nome benedetto di Dio, tra quei
poveri nostri fratelli
quelle
povere
nostre
ricoverate, che
la cristiana carità di Vostra Signoria tante volte mi ha
generosamente aiutato a togliere dalle strade, a vestire, a dar loro
un letto, pane e conforto.
È
dunque con inesprimibile gioia che io vengo oggi, anche da parte di
quelle
nostre
poverette,
ad invitare la Signoria Vostra a volersi trovare insieme
con
noi lunedì
domenica,
a
far omaggio e corona all’amato Pastore e Padre.
Grande
onore è per me e per il piccolo Cottolengo di Genova la visita di
Sua
Ecc.
Eminenza Mons.
Rev.ma
il
Cardinale Arcivescovo!
E ho fede che sarà essa per questa umile opera di carità una vera
benedizione del cielo, come pure un grande impulso ai nostri
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benefattori e a tutti i genovesi a volerci continuare la loro benevolenza. Ond’è che vorrei che tutti i benefattori, che la Divina Provvidenza ci ha suscitati d’intorno, fossero presenti e conducessero con se le loro famiglie e persone amiche, perché tutti prendano parte alla serena festa dei più poveri e abbandonati nostri fratelli.
La
visita di Sua Ecc.
Mons. Minoretti
Eminenza
il Signor Cardinale Minoretti
non è per noi solo la visita del Pastore, del Maestro, del Padre in
Cristo, ma è la visita stessa di Gesù Cristo, che viene a spargere
olio e balsamo sulle piaghe dell’umanità sofferente, a consolare i
dolori di tanti miseri, i quali, appunto perché non hanno potuto
essere accolti in altri benemeriti istituti della città, sono forse
i prediletti di Gesù, “i
tesori della S. Chiesa di Dio”,
secondo la viva espressione del grande diacono e martire San Lorenzo.
Nell’
Nel Cardinale
Arcivescovo che viene io e tutti i poveri del Piccolo Cottolengo
intendiamo quindi di ricevere, di onorare la persona stessa di Gesù
Cristo, e Lo vogliamo accogliere, pur nella nostra povertà, con
quella fede e slancio di amore dolcissimo, come faremmo col Signore:
vogliamo che Egli si senta tra di noi non solo Vescovo, padrone e
padre, ma come se fosse proprio Gesù.
[Seguono brani cancellati]
Miei
cari benefattori, tutto per Dio
Gesù, tutto per le anime, tutto e sempre in Domino! umili e fedeli
ai piedi della S. Chiesa, del Papa, dei Vescovi, dei Parroci, dei
Sacerdoti e di ogni Autorità: come figli, come servi, come stracci!
Sempre avanti così, sotto lo sguardo della Divina Provvidenza,
gettandoci sotto i piedi di tutti, per consolare e aiutare tutti con
dolce carità in Domino!
O Divina Provvidenza, o Divina Provvidenza! Nulla è sì amabile e adorabile di Te, che maternamente alimenti l’uccello dell’aria e il fiore del campo: i ricchi e i poverelli! Tu
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apri le vie di Dio e compi i grandi disegni di Dio nel mondo!
In Te ogni nostra fiducia, o Santa Provvidenza del Signore, perché Tu ci ami assai più che noi amiamo noi stessi.
No che, col divino aiuto, non ti voglio più indagare: no, che non ti voglio più legare le mani: no, che non ti voglio più storpiare; ma solo voglio abbandonarmi interamente nelle tue braccia, sereno e tranquillo.
Fa che ti prenda come sei, con la semplicità del bambino, con quella fede larga che non vede confini! “Fede, fede, ma di quella...” - di quella del Beato Cottolengo, il quale trovava luce da per tutto, vedeva Iddio in tutti e per tutto! Divina Provvidenza! Divina Provvidenza!
Dà a me, povero servo e ciabattino tuo, e alle anime che pregano e lavorano in silenzio e sacrificio di vita attorno ai poverelli: dà ai cari benefattori nostri quella latitudine di cuore, di carità che non misura il bene col metro né va con umano calcolo: la carità che è soave e dolce, che si fa tutta a tutti: che ripone la sua felicità nel poter fare ogni bene agli altri silenziosamente: la carità che edifica e unifica in Gesù Cristo, con semplicità e candore.
Benefattori del piccolo Cottolengo, Gesù ha detto: “Qualunque cosa avrete fatta a questi miei minimi, l’avrete fatta a me stesso”.
Quali parole per chi ha viva fede! quale incoraggiamento ad essere misericordiosi e caritatevoli!
L’amore di Gesù Cristo divampi nei nostri cuori, e divamperà l’amore del prossimo, - e una grande luce di Dio si alzerà su Genova e sulla Liguria!
O santa divina Provvidenza! ispiratrice e madre di quella carità che è la divisa di Cristo e de’ suoi discepoli: anima Tu, conforta e largamente ricompensa in terra e in cielo
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quanti, nel nome di Dio, fanno da padre, da madre, da fratelli, da sorelle agli infelici raccolti al piccolo Cottolengo di Genova.
Miei benefattori, vi aspetto dunque; nessuno manchi!
Che le benedizioni dei nostri poverelli Vi seguano per tutta la vita!
Deo gratias! Deo gratias!
Con grato animo, devotissimo e obbligatissimo vostro servitore in Gesù Cristo e nella Santa Madonna
Sac. Luigi Orione
dei Figli della Divina Provvidenza