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[Da copia stampata]

Il primo passo per la pace è la buona volontà di ritornare a Dio!

Cari miei fratelli sacerdoti, io mi getto ai vostri piedi e ve li abbraccio con molto affetto in osculo Christi e con lacrime raccomando me peccatore alle vostre orazioni, con lacrime vi supplico e vi scongiuro: Torniamo a Dio! Torniamo a Dio!

Guai a noi, che predichiamo agli altri, se non riconosciamo di avere anche noi molto e molto peccato.

Guai a noi se, tra il vestibolo e l’altare, non faremo subito penitenza.

Guai, se non comprendiamo questa grande voce di Dio, che è la guerra, se subito non ci convertiamo sotto questo grande flagello!

Penitenza! Penitenza! Penitenza!

Ah, non sono anche, non saranno forse soprattutto i nostri peccati, o miei fratelli sacerdoti, che hanno scatenata questa guerra?

Un grande uragano non sta forse per abbattersi sulla Santa Chiesa di Dio?

I sacerdoti saranno calpestati come il fango delle piazze: non andrà salvo neanche il tabernacolo del Signore!

Guai ai sacerdoti indegni e viziosi!

Guai ai mercanteggiatori del tempio!

Guai a chi, dovendo, per santità del ministero, darsi al sollievo dei poveri di Gesù Cristo, ci guarda con disprezzo, e tesaurizza come i laici sulla mensa del Signore!

Ah, fratelli, percotiamoci il petto e gridiamo a Gesù Crocifisso: “Signore perdonateci!”

Sono le nostre ingratitudini, sono i…