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[Da copia dattiloscritta]

San Gaetano: Fondatore della Congregazione dei Teatini, è nato a Vicenza da nobili genitori l’anno 1480. Sua madre lo pose sotto il patrocinio della Madonna e il figlio se ne mostrò degno con una vita illibata e un tenero amore ai poverelli.

Mortificò le sue passioni, acquistò un’inalterabile dolcezza e grande amore all’orazione e al raccoglimento.

Questa sua vita lo rese caro a Dio e agli uomini, ond’è che fin dai suoi giovani anni lo chiamavano il Santo.

Con gli esercizi della religione egli santificava lo studio, e fece mirabili progressi nelle lettere, nelle scienze filosofiche e in quelle del diritto civile e canonico, e ottenne una splendida laurea da Dottore in Legge all’Università di Padova. Temendo i pericoli dell’avvocatura, che i progressi della mente gli inaridissero il cuore e lo spirito di pietà, si recò a Roma, e si applicò interamente agli studi religiosi. Giulio II della Rovere, genovese - il Papa che lanciò agli italiani il grido: Fuori i barbari! - innalzò Gaetano da Tiene al sacerdozio, e lo insignì del grado di Protonotario Apostolico. Però gli onori non mutarono il cuore del Santo. Si ascrisse alla Confraternita del Divino Amore, e, passato poi a Vicenza a Verona a Venezia e in altre città, diede tutta la sua vita ai poveri e all’assistenza dei malati incurabili negli ospedali, diffondendo largamente l’amore di Dio, tanto che lo chiamarono Serafino all’altare e Apostolo sul pulpito.

Ritornato a Roma, si consacrò a combattere i vizi della società e a far rifiorire nel clero lo spirito e zelo onde furono animati i primi predicatori del Vangelo. E insieme con altri pii sacerdoti istituì i Teatini. Questi servi di Dio vivono senza rendite solo abbandonati alla Divina Provvidenza.

Il Santo faticò molto nel campo delle anime e predicò in quasi tutte le città d’Italia,

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finché a Napoli ammalò a morte. Consigliandolo i medici a lasciare l’uso di dormire sopra assi, egli rispose loro: “Il mio Salvatore è morto sulla croce, lasciatemi almeno morire sulla cenere”.

Ricevuto il Viatico, spirò in un’estasi d’amore, baciando il crocifisso, il 17 agosto 1547.

Fu sepolto nella chiesa di San Paolo in Napoli, e al suo altare i sacerdoti della Divina Provvidenza di Tortona si fermano a dir Messa quando passano da Napoli, poiché Egli è il Santo della Divina Provvidenza.