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[Da copia stampata]
Beati misericordes! Matt. V. 7.
Messina, Arcivescovado.
Natale del 1909.
Dopo un anno…
A giorni sarà l’anniversario della data dolorosissima del 28 dicembre 1908. E da questa terra desolata, che fu centro del terribile disastro, si leva, nella mia la voce di
tanti bambini resi orfani dal terremoto.
Poveri bambini senza madre! Chi non vi vorrà bene nell’amore divino di Gesù, il Quale disse che di voi è il regno dei cieli? Chi non mi aiuterà a farvi del bene?
Anime generose, gli orfani del terremoto Calabro – Siculo raccolti da me in Messina e negli Istituti di Roma, Cuneo, Tortona, e specialmente degli Orfanotrofi Colonia Agricola di Noto (Sicilia) e di Cassano al Ionio in Calabria, vi inviano i loro auguri e voti di ogni benedizione da Dio; e aspettano da voi quel sorriso di bontà che non possono più avere dal padre e dalla madre loro! Fate che per voi rifiorisca in questi giorni quel sorriso, inviando ad essi “La strenna natalizia e di capo d’anno”.
Le loro preghiere, nelle prossime feste, apporteranno le più dolci consolazioni alle vostre famiglie.
Non ha forse detto il Signore che avrebbe ritenuto come fatto a Sé il bene fatto in nome Suo ai fanciulli? E questi piccoli non solo sono poveri fanciulli, ma sono anche orfanelli, e del terremoto!
Iddio ascolta sempre la voce dell’orfano!
Gesù Bambino Vi benedica!
Il vostro
Don Orione