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[Da copia dattiloscritta]

(Vi è stampata l’immagine della Madonna)

Sub Tuum praesidium confugimus sancta Dei genitrix.

Immagine della Madonna del Soccorso venerata nella patriarcale Basilica di S. Pietro in Vaticano, dinnanzi alla quale il compianto prof. Luigi Costantini per moltissimi anni si prostrava quotidianamente in lunga e fervida orazione.

(Nella seconda facciata vi è la fotografia del prof. Costantini)

Moriste, e la vita vostra è ascesa con

Cristo in Dio”. S. Paolo ai Colossesi, 3-3.

Prof. Luigi Costantini

Commendatore dell’Ordine di San Gregorio Magno

aiutante di studio

nella Sacra Congregazione dei Seminari

emerito professore di latino e greco

nella Scuola Pontificia di S. Apollinaire

nato a Nocera Umbra il 15 luglio 1864

asceso al cielo da Roma il 5 gennaio 1932.

Morì santamente, come visse, dopo aver recitato l’Angelus Domini con i suoi familiari, nell’ora vespertina, come egli desiderava.”

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(Nella terza facciata:)

I. M. I.

O dulcissime Jesu omnium finium terrae et in mari longe, mane nobiscum Domine quoniam advesperascit: sine Te, nox atra; iter, caecum; omne quod occurrit saevum; quod adversatur, lethale; quod recreat, noxium. Sed Tecum, omnia nobis rident, pacatumque nitet diffuso lumine caelum.

O Maria, quae una cum Jesu unum es cor erga nos materno tuo sinu nos reconde, ut in hoc lacrymabili saeculo nobis tot aerumnis vexatis floridum inter sis ad Jesum. Amen.

O Gesù dolcissimo, suprema, unica speranza nostra, resta con noi, o Signore, perché si fa sera: senza di Te, gelida è la notte, buia ogni via, pauroso ogni incontro, paurosa la solitudine; ogni nemico, mortale; ogni ristoro, nocivo. Ma con Te, lieto ogni incontro, soavissima la solitudine. Con Te ogni cosa ci arride, e splende sempre sul nostro capo la pace e il profondo azzurro del cielo.

O Maria, che con Gesù sei un cuor solo per noi, fa’ che i tuoi figli così oppressi e insidiati nell’ardo deserto di questo lacrimabile mondo, trovino nelle tue braccia materne sicuro e fiorito il cammino a Gesù. Così sia.

Ispirata preghiera composta nel testo latino e italiano dal compianto prof. Luigi Costantini negli ultimi giorni di sua vita terrena.

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(Nella quarta facciata:)

O amato e caro Luigi, tu hai raggiunto santamente la meta dei prediletti da Dio, lasciando in noi tutti il più soave ricordo del tuo immenso amore alla Chiesa.

Tu fosti caritatevole in tutta la vita di quella carità che il Padre solo vede nel segreto; non hai lasciato di tuo sulla terra, morendo, che il profumo delle tue virtù e la versione delle lettere di San Paolo, prezioso documento del tuo sapere.

Amante dello studio, ti laureasti giovanissimo in giurisprudenza, lettere e filosofia e pur dottissimo, preferisti il silenzio. Solo delle cose divine parlavi, con vivo ardore.

Divoto affettuoso di San Filippo Neri, non volesti mai allontanare l’abitazione tua dalla chiesa di Lui, dove ogni mattina ti accostavi con fervore di santo alla Mensa Eucaristica.

La tomba del Principe degli Apostoli ti vedeva ogni sera a pregare per il trionfo della Chiesa e del Capo visibile.

Moristi avendo pochi istanti prima parlato del paradiso a cui anelava l’anima tua.

Dalla patria dei giusti prega ora che tutti noi possiamo un giorno riposare con te nella pace di Gesù nostro.

     (Don Orione)

Nel trigesimo della morte