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[Minuta]

Riservata

Martedì 24 Maggio 1910.   

festa di Maria SS. Ausiliatrice.


Eccellenza Rev.ma,

Stasera è venuto a trovarmi il Can, Albera e mi riferì alcuni discorsi che si sarebbero fatti in Episcopio, domenica, a tavola, presente V. Eccellenza Rev.ma, per un articolo del Corriere d'Italia, dove si parla anche di me.

Sento il bisogno di far tosto pervenire conoscere a V. Eccellenza Rev.ma che il profondo dolore che provo pel dispiacere che mi si disse averne avuto V. Eccell. Rev.ma per quello quanto quell’articolo divido pienamente il dolore Suo dolore, che io sono addolorato sento profondo dolore per il dolore Suo.  

Quanto al supposto fatto personale, che vi avrebbe dato motivo a quell’articolo scritto, unicamente per la verità e conforto di Vostra Eccellenza Rev.ma, La assicuro che, per grazia di Dio, esso non esiste.

La presente non è essendo a scopo di difesa verso chicchessia prego rimanga riservata; ma la difesa mia di me poveretto la farà poi a suo tempo Nostro Signore e spero con molta misericordia sopra di me, prima, che ne ho tanto bisogno e poi sovra di tutti, benevoli e malevoli, se di questi ce ne sono.

Con profonda ogni venerazione

bacio il Sacro Anello e mi le professo

di Vostra Eccellenza Rev.ma

sono in Corde Iesu

dev.mo servitore    


Sac. Luigi Orione    

dell’Istituto della Div. Provv.za  















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Corriere d’Italia” 20 Maggio 1910.    

Da Reggio a Messina  La frase che deve aver dato ai nervi a Mons. D’Arrigo è:  “Don Orione oramai, moralmente, è il padrone di Messina e le sua opera, continua ed intelligente, di plasmar coscienze oneste e cristiane, darà frutti magnifici, che saranno una vera letizia pel S. Padre”.      


Giannantonio