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[Da copia manoscritta]
Seminario Noviziato Bra Bandito
[agosto 1939]
Avvisi per il buon andamento della Congregazione
1) Che ciascun religioso apra il suo animo con santa libertà e comodità una volta al mese al Direttore locale. Il Direttore offra tale comodità. Non si faccia passeggiando sotto i portici, ma in stanza.
In uno dei giorni, feriale o festivo, della 1a settimana di ogni mese, si faccia in ogni Casa l’Esercizio della Buona Morte, tutti insieme. Chi non lo potesse fare con la Comunità, faccia il giorno di ritiro separatamente, ma si faccia da tutti. In quel giorno si legga un capitolo delle nostre regole, per ora quelle date già a tutti in bozze di stampa.
2) Molte e gravi ragioni ci persuadono ad ordinare che nessuno, senza ordinazione scritta dal Medico, da prodursi al Superiore Maggiore, vada ai bagni. Così restano vietate le villeggiature. Chi avesse bisogno di giorni o settimane di riposo lo dica con santa libertà al Superiore, che gli destinerà una Casa della Congregazione, secondo il suo bisogno.
3) La obbedienza fra di noi sia reale e sincera tanto verso i Superiori che nella osservanza delle Regole e nell’adempimento dei doveri inerenti agli uffici in cui si è proposti. Si evitino mormorazioni e critiche. Nessuno esca dalla Casa dove è posto dal Superiore per recarsi in altra Casa senza speciale permesso. Nessuno, senza il consenso dei Superiori e senza causa ragionevole, lasci l’Istituto cui appartiene senza che il Superiore lo sappia e approvi. Non si entri in famiglia, né si accettino inviti di colazione, di pranzo, di cene, di conversazione, di convegni senza il permesso del Superiore.
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4) Purtroppo è a lamentarsi che la povertà che abbiamo professata non è sempre né da tutti praticata come le promesse e il voto religioso esigono. Vi sono quelli che fan no borsa e spendono senza permesso, in orologi, macchine fotografiche, regali da distribuire, ecc.: questo non si può fare. Nessuno ritenga presso di sé danaro, né dia danaro a persone né estranee o della Congregazione stessa, se non per cause riconosciute dal Superiore e nella misura concessa dal Superiore stesso.
5) I Superiori delle varie Case vogliano ricordare che Don Bosco chiamava “omnium malorum officina” il tempo del le vacanze passate presso i parenti, anzi i genitori e gli amici
6) Ciascuno di noi studi incessantemente di dare in sé, ai confratelli e a tutti l’esempio d’ogni buona azione e che mai sia causa di scandalo o di rilassatezza.
7) “In opere et sermone” risplendano in noi la umiltà, la pazienza, la povertà, la obbedienza, la illibatezza e santità della vita, la carità e la mansuetudine così che si attuino e adempiano in noi le parole di Gesù Cristo: “Vos estis sal terrae, vos estis lux mundi”.
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8) Una volta al mese i Superiori delle Case manderanno alla Casa Madre e personalmente
a Don Sterpi o a Don Perduca la relazione mensile, morale, disciplinare e
amministrativa, dell’Istituto cui sono preposti, sì che detta relazione non giunga oltre il 5 dei mesi pari.
9) Ogni religioso pel primo dell’anno civile e per la fine di maggio scriva direttamente al Superiore della Congregazione dicendo confidenzialmente le sue condizioni di salute e di vocazione e come si trovi nell’ufficio cui attende e nella casa in cui si trova. Dette lettere, essendo dirette al Superiore, non devono essere lette, ma consegnate chiuse al Direttore locale, il quale non dovrà indagare né direttamente né indirettamente per conoscerne il contenuto. Quello che è detto dei singoli membri, si intende detto anche per i singoli Superiori.
10) La Divina Provvidenza va misericordiosamente crescendo il numero dei chierici studenti di filosofia e teologia, e il numero dei sacerdoti: si rendono urgenti speciali disposizioni per mantenere lo spirito e la disciplina religiosa.
11) Esami dei nuovi Sacerdoti dal '38 in avanti, secondo la prassi in vigore presso tutte le diocesi e le Congregazioni religiose.
12) Formazione religiosa e intellettuale dei chierici.
13) Ricerca di Vocazioni
14) lettera ai più insigni Benefattori