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[Da Copia dattiloscritta per terzi]  

        Tortona, 25 Ottobre 1939.

Eccellenza, Soprano Gr. Uff. Dr. Domenico  

In data 25 Settembre 1939, ritenni conveniente portare a conoscenza della Eccellenza Vostra la incresciosa e impossibile situazione che si era venuta creando a mio riguardo, - non so con quanta rettitudine e quali fini, - in forza di una deliberazione presa dall’attuale Signor Presidente dell’Ospedale Civile di Tortona, di cui sono Cappellano dal 1921 al 1925 e poi dal 1933 e tutt’oggi.

Date certe voci che in questi giorni si fanno correre per la Città, non conformi al vero e a mio danno, ritengo doveroso, a maggior chiarimento del già esposto e unicamente per la verità, aggiungere:  

1. che durante tutto il periodo di tempo dacché sono Cappellano dell’Ospedale di Tortona l’Amministrazione non pensò mai a che mi fosse passato il vitto.  Mi corrispondono in tutto L. 800 all’anno, gravate dall’onore di applicare N° 60 Sante Messe di Legati, con la celebrazione quotidiana, d’estate e d’inverno, alle 5.30, previa la Santa Comunione dei malati delle corsie, che va dalle ore 4.30 alle 5.30.  Più ho l’impegno di provvedere l’Ospedale di due Sante Messe, non retribuite, in tutte le Domeniche e feste dell’anno, benedizioni etc. La Piccola Opera della Divina Provvidenza, cui appartengo, e che da 35 anni presta la sua assistenza religiosa all’Ospedale Civile, non ha mai chiesto stipendio, lieta di prestarsi ad un’Opera di pubblico bene.        





















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2. Il servizio religioso ai degenti è sempre stato atteso scrupolosamente, tanto che nessun malato, di quanto hanno richiesto i S. Sacramenti, è morto senza di essi. Quando per legittime regioni, non potei personalmente assisterli, sempre mi sono fatto sostituire da Sacerdoti degni della mia Congregazione. Né mai la competente autorità Ecclesiastica, direttamente interessata, ebbe a rivolgere a me o a Don Orione, mio Superiore, la minima osservazione, circa il servizio dell’Ospedale.

3. Che io abbia adempito, e in lodevole modo, al mio dovere di Cappellano dell’Ospedale, lo ebbe pure a dichiarare anche ultimamente, lo stesso Signor Presidente in carica, quando il 29 dello scorso Settembre, scrivendo, a mia insaputa, a Sua Eccellenza Monsignor Nostro Vescovo, dichiarava: il “suo vivo rammarico per dover rinunciare al servizio sin qui con amorevole zelo prestato da Don Bariani”.


Tanto, con coscienza di Sacerdote e lealtà di Capitano degli Alpini, mutilato di Guerra, porto a cognizione di Vostra Eccellenza perché Voi, Signor Prefetto, possiate conoscere di Tortona, ogni dì più, uomini e cose.  

Fidato in Voi, e con la più alta considerazione, mi onoro dirmi


di Vostra Eccellenza


A Sua Eccellenza il Signore Sigr. Gr. Uff. Dottor Domenico Soprano Prefetto di Alessandria