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[Minuta]
Convitto Paterno - Tortona
15 del ‘920
Carissimo Cav.re
Essi
I figli, come la nuora e donna
Maria, mi parlarono del disagio che è tra la casa e i contadini
dipendenti: ho detto che andassero coi
nella giustizia una
dozzina
e nella carità il più avanti possibile, ma
poiché io passo
mi sono anche offerto di andare per tre o quattro giorni a predi
fare qual
alcune prediche a quella
quei loro dipendenti, e a parlare agli uomini da soli ogni sera; ma
non avevo spedito
scritto
inviate a Vostra Eminenza rev.ma quelle parole di risposta in
senso negativo,
quando ricev
la dimane ricevetti lettera pressante da Mgr. Migone per incarico del
S. Padre e un espresso, seguito da lungo telegramma, della Duchessa
Salviati che
mi.
Questa
La buona Signora mi diceva che se
le facessi,
se avessi visto una possibilità anche lontana di poter accettare di
aver,
le avessi fatto la carità di andare subito subito, che
era des
intanto che il Duca era in vita e i
figli tutti riuniti presso di lui
tutta la famiglia presso di lui aggravatissimo; che la mia visita
poteva essere l’ultima
una per di
consolazione per l’infermi.
Mosso
da questa considerazione, otto giorni stassera, mi feci il segno
della croce e partii, benché non stessi
mi sentissi bene. Sono giunto a Pisa alle 4 di mattino e potei
celebrare più
un po’ più tardi dalle Suore del Cottolengo. Fui a Migliarino
poche ore, dalle 10 alle 2 di sabato scorso, tanto da vedere qualche
cosa, ma più per dare conforto a quella brava gente.
Poi
partii perché avevo la febbre, e temevo una ricaduta, essendo appena
uscito da lunga malattia di
sentirmi obbligato.
I Signori Salviati non si accorsero del mio malessere. Il primo dei
figli mi condusse a
visitare la chiesa
alla chiesa e a far visita ai due Sacerdoti, e la scuola, ho pure
visto pure il Ricreatorio etc. e le opere tenute dalle Figlie della
Carità.
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Alla
Duchessa ho detto che in massima, io avevo le migliori disposizioni,
non avrei potuto impegnarmi
provvedere che entro il 1921, non
prima.
Le condizioni del Duca erano quel giorno così gravi, che…