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[Minuta]

Quando Sua Eminenza si credesse che si stimasse conveniente effettuare quella visita a cui Vostra Eccellenza Rev.ma mi accennò in Segreteriadi Stato, per quanto riguarda Messina posso assicurareche il popolo è rispettoso e si mostrerà grato e posso anche assicurare che nulla avverrà di meno riverente anche da parte delle leghe e cooperative socialiste locali e forestiere che lavorano qui, quando sia mantenuto il più alto secreto, e la visita avvenga nei modi in forma privata, un giorno a Messina e l’altro inCalabria, come mi dissero Monsigr. Cottafavi e il Conte Zileri. 

Ciò credo non toglie dovrebbe impedire che nel pomeriggio del secondo giorno non si debba, quando il fatto si sarà reso pubblico e l’interessamento il fatto.

Questa è una ragione così positiva e seria da giustificare tale visita, la quale pel carattere per la forma privata toglierebbe la base a qualunque interpretazione malevole e all’estero mostrerebbe come l’opera continua del Vaticano a pro dei Paesi colpiti dal terremoto.  

Vengo a conoscere che genti che dal Duca d’Ascoli che dopo il 15 Agosto i reali i Sovrani vogliono torneranno desiderano tornare a Messina, benché per poche ore; effettuandosi questa visita possano essere ricevute le rappresentanze al momento della partenza delle due regioni e città colpite dal disastro e tanto beneficate dal S. Padre.

La forma privata mi sembra anche a me che toglierebbe il pretesto di qualunque interpretazione malevole mentre mostrerebbe all’interno e all’estero tutta la serietà e dignità della S. Sede la quale come beneficò subito subito e senza burocrazia e senza chiasso, così viene ora a visitare il luogo della sventura, non per farsi applaudire o spingere l’automobile da don agenti trav in borghese o da donne pagate, ma quasi a collaudo morale dell’Opera dei Suoi Rappresentanti anche acattolici davanti a tutti che credendo che inviarono le loro offerte al S. Padre le loro offerte e da tante parti del mondo