V084T179 V084P298

[Minuta]

l’ufficio che io ho e che attribuzioni mi hanno dato - ora non saprei (2)

I. V. Ecc. sa quale è la mia missione, andando a Roma sarò certamente interrogato, che cosa devo rispondere?

a) Delle condizioni in cui si trova la Diocesi? Non mi fu ancora fatta conoscere. (3)  

b) Sono persino ignaro del danno che ha fatto il terremoto fuori di Messina.  

c) Del funzionamento della Curia? Nono so ancora in che cosa consista. Non mi fu consegnato ancora l’Archivio, non lo stato del personale della Diocesi; non lo stato dei legati; - non quello degli enti ecclesiastici, tanto vero che ho dato ordine che se ne prepari uno, nella supposizione che non ce ne sia, mentre ci potrebbe essere, senza che io lo conosca. Non so quali siano le mie attribuzioni di Vicario, se quelle cioè stabilite dal Diritto Canonico, o se altre por tanti riserve a ciò che è di diritto comune a tutti i Vicarî; finora il mio ufficio è limitato a firmare delle fedi di battesimo, di stato libero a firmare qualche binazione concessa da Mgr. Arcivescovo oppure qualche dispensa da pubblicazioni matrimoniali, come mi vengono presentate dal pro - cancelliere. Non ho neppure l’autorità di avere libero il sigillo di Curia, chiuso a chiave in un cassetto, talché in mancanza del pro - cancelliere non potrei autenticare una fede che va fuori di Diocesi. Ufficialmente non sono ancora conosciuto come Vicario in Diocesi, e non ho ancora avuto alcun incarico che mi determini un lavoro (se è necessario) di ordinamento della Curia in modo da trovare un conforto in un lavoro un’opera sicura, giovevole e voluta