V084T210 V084P333
[Minuta]
Pareva
Sembrava che tutta la
nostra
Messina fosse là: la Messina viva e la Messina morta: e che i
centomila morti del terremoto confondessero con noi la loro preghiera
voce supplice.
Il
Vescovo pregava a voce alta e commossa e tutto il Clero della Città
e gli ordini religiosi superstiti cantavano
pregavano con lui e invocavano, cantando, tutti i Santi, mentre più
che 300 orfani
tra
bambini tra orfani e orfanelle e il popolo tutto seguiva la mesta
e dolce
santa cerimonia, e una dolce pace, una gioja
pace mesta e serena aleggiava intorno e insieme pervadeva la
moltitudine commossa e splendeva dal volto e dagli sguardi di ognuno
ciascuno elevantesi verso la gran croce che si adergeva sollevando a
Dio vivi e morti.
Sembrava
che tutta Messina fosse là: la Messina viva, uscita dalle macerie, e
la Messina morta: e che i centomila morti del terremoto confondessero
con noi la loro preghiera
voce: preghiera una voce grande di fede, elevantesi supplice verso la
croce grande, che si adergeva davanti all’altare, sollevando al Dio
delle misericordie e i vivi e i morti. L’Arcivescovo pregava a voce
commossa e tutto
il Capitolo e il Clero superstite e tutti gli
i superstiti degli Ordini religiosi pregavano insieme con lui,
commossi al pari di lui e
invocavano,
cantando le litanie dei Santi, mentre più che 300 bambini, tra
orfani e orfanelle, e il popolo tutto seguiva la santa cerimonia, e
una dolce pace, pace serena e mesta insieme, aleggiava d’intorno e
pervadeva l’anima della moltitudine intenerita e splendeva
tranquilla dal volto e dagli occ
sguardi di ognuno.