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[Lettera]
Monreale, 28 Dicembre 1909
Ecc.za Rev.ma,
Fin dal primo momento in cui si propagò la notizia dello immane disastro, sorse in me il pensiero di poter in qualche modo essere di aiuto a qualcuno dei superstiti, tanto che la mia famiglia, con gran piacere, accogliendo la mia proposta, mi spinse a dirigere lettere di domanda al Presidente del Comitato di Palermo d’allora, e poscia direttamente raccomandata al Prefetto De Seta; ma siccome il Patronato Regina Elena assorbì qualunque siasi progetto, valse a spegnere il primo entusiasmo dei buoni intenzionati, e quindi per le disposizioni rigorose del dirigente, né‚ l’uno né‚ l’altro ebbe la cortesia di rispondermi; cosicché ne restai deluso.
Desiderio mio e famiglia si era potere ottenere una orfanella dai sei ai dodici anni, per adottarla e tenerla come persona della stessa famiglia, dandole la debita educazione e tutto quanto riguardava l’avvenire di essa.
Intanto persistendo nella medesima intenzione e desiderio, mi occorre leggere nel giornale, Il Centro n° 33 di Palermo, un articolo che mi dava occasione di poter realizzare il mio desiderio: l’articolo veniva da Messina col titolo: Pensiamo ai Semi-Orfani, firmato: Messina Arcivescovado... Natale del 1909... Don Orione. In questo articolo si esorta il lettore a dare il suo nome per concorrere a dare aiuto a tanti poveri semi-orfani, con l’offerta di lire 10 annue per cinque anni. - Ora io certamente non do né‚ il mio nome, né‚ le lire 10 aspettando la occasione di poter fare di più coll’allevare a mie spese, in casa mia s’intende, qualcuna di codeste semi orfanelle, o anche orfana, che si volesse allontanare da Messina, sempre però che sia dell’età dai sei ai dodici anni.
Ora siccome il suddetto Don Orione dice che di continuo viene assalito da tante povere vedove circondate dai figlioletti chiedenti aiuto e soccorso, e quindi fa appello alla generosità dei buoni, sembrandomi propizia l’occasione, ma sconoscendo il vero nome dell’articolista, umilmente mi rivolgo alla Eccellenza Vostra Rev.ma onde si degni far
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conoscere al suddetto Don Orione la presente, da cui spero un felice successo nella possibilità di essere accontentato, e così appagare il mio desiderio. Nel caso affermativo, potremo intenderci sul modo di farla venire a Palermo e quindi a Monreale.
Per informazioni sul conto mio e famiglia ne potrà avere a sufficienza dal mio Rev.mo Arciprete, e anche se vuole, dal mio Arcivescovo; la mia qualità di Sacerdote pare che dica tutto, perché i miei superiori non hanno trovato nulla finora a ridirmi.
In attesa quindi di una qualunque risposta prostrato al bacio del Sacro Anello, nella speranza di un’affermativa chiedo la pastorale benedizione e mi raffermo
Dell’Ecc.za Vostra Rev.ma umilissimo servitore
Sacerdote Saverio Alesci, Cappellano Sacr.le
Via Ballaroto, 18
(Palermo) Monreale
Risposto che farò.