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[Da copia Dattiloscritta]
Anime e Anime!
Venezia, Febbraio 1926
Caro Signor Prevosto e Amico,
La grazia e la pace di Nostro Signore Gesù Cristo siano sempre con noi!
Sono stato a Tortona dove ho ricevuto la sua fraterna e tanto caritatevole lettera.
Ora sono di nuovo qui, dove ieri hanno fatto una grave operazione chirurgica ad un mio Sacerdote, togliendogli un rene. È uno dei migliori, ed era qui il braccio destro di Don Sterpi. Non potendo venire io, mando a Lei il Can. Perduca, il quale, benché resti Direttore Spirituale al Seminario, appartiene, come Mons. Vescovo sa, all’Opera della Divina Provvidenza, e a Tortona fa le mie veci, quando sono lontano.
E a Lei, caro Don Canepa, che dirò? Come La ho sempre avuta quale antico amico, e così La avrò tra i miei primi, indimenticabili benefattori, e pregherò e farò pregare sempre per Lei.
E perché non si farà anche Lei, caro D. Canepa, della Divina Provvidenza? Non occorre mica che lasci la Sua Parrocchia, né che faccia voto di povertà o di obbedienza, oh no! Lei diventa come i Terziari, un Sacerdote Coadiutore della nascente Congregazione, e avrà aiuti di preghiera in vita, e larghi suffragi cristiani e fraterni dopo morte.
Ne abbiamo parecchi; essi, quando possono, vengono a fare gli Esercizi Spirituali con noi, e si usano Loro quei riguardi di che hanno bisogno e convenienti alla età e condizione. Aiutano la Piccola Congregazione dove possono, senza obblighi, e la Madonna sembra che li conforti di speciali grazie, e hanno una vita e una morte generalmente molto consolata.
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Quando posso appena, se li so ammalati, vado a fare loro una visita, e faccio pregare. Dopo morti hanno ufficio e Messe; e ogni anno tutti i Sacerdoti della Congregazione celebrano in un dato giorno tutte le Messe per loro.
Senta, caro Don Canepa, io non aspetto che Lei mi mandi a dire di sì, ma la metto senz’altro tra i nostri, perché so bene quale è sempre stato per [noi] poveretti.
E Le dico che Nostro Signore La pagherà largamente di quanto Ella ha fatto e fa per me e per i figli della Divina Provvidenza. Le bacio, caro Amico e fratello in Cristo, la mano con profonda gratitudine e Le prego dal Cuore di Gesù ogni celeste grazia.
Mi voglia ricordare nella Santa Messa, come farò sempre io per Lei, e mi abbia in osculo sancto.
Aff.mo Suo in Gesù Cristo e Maria SS.
Sac. Luigi Orione
della Divina Provvidenza
P.S. Don Sterpi unisce ringraziamenti, per la Sua caritatevole elemosina e La saluta cordialmente.