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[Lettera]

+         29 Luglio 1939

Eccellenza Rev.ma,


Le bacio il sacro anello con grande venerazione.

Il sac. Enrico Varesi, un po’ più di venti giorni fa, venne a Tortona dove fu accolto con fraterna carità, e fornito di quanto gli mancava a vestire da prete.

Gli ho parlato e lo confortai a mettersi bene, e me lo promise. Con lettera lo accompagnai alla nostra Casa di Fano, raccomandandolo vivamente a quel Superiore.

Lo destinai a Fano per allontanarlo da Pontremoli e dalla Spezia, ma in via provvisoria, poiché non è ancora libero altro posto, dove avevo pensato di mandarlo.

La condotta tenuta dal D. Varesi, benché nulla risulti di grave contro la morale, non è però da Sacerdote che dimostri seria volontà di essere di riabilitarsi, tanto che a Fano non lo posso più tenere, e lo dico con pena, spiacentissimo, Eccellenza, del dolore che Le dò.

Altri posti, adatti per lui, al presente non ne ho.

Egli, mercoledì o giovedì prossimo, sarà dimesso, e gli si pagherà il viaggio per Pontremoli.

Egli Il Don Varesi, nei passati giorni, senza alcun permesso del Superiore, è andato a Sinigallia, a Urbino; - passò fuori una notte, né si sa dove l’ha passata.

Ora insiste, da piû giorni, di recarsi a Livorno.

Tanto ero in dovere di portare a cognizione di Vostra Eccellenza Rev.ma pur con rammarico. Si degni di scusarmi, - e voglia benedire a me e a questa Piccola Opera della Div. Provv.za.

Di V. Eccellenza umile servitore in G. Cr.


Sac. G. Luigi Orione della Div. Provv.za