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[Minuta]


Alle anime afflitte!


Un angiolo passava un giorno pel cielo, era bianco e modesto e il volto avea suffuso da un sorriso pietoso.

Ora scendeva ne la capanna del povero, triste e vegliarda su l’orfanella la povera orfanella abbandonata ora posavasi lungo le strade la strada ad addolcire con soavi conforti la sventura de’ miseri: molte volte si soffermava per la campagna ad asciugare lungo i volti il sudore de’ lavoratori, poi si metteva volava sul sentiero che mena al villaggio ad aspettare la vecchiarella stanca, e le sorreggeva il fascio de l’erba.

Altre volte altra volta usciva da solo Ed entrava anche ne’ palazzi l’angelo di Dio bianco buono, e accompagnava i fidenti nel cammino de la vita e versava balsamo su le ferite anime coperte da mantelli manti di seta: e così, sempre benefico e sempre consolatore, passava via dal cuore trafitto del debole al cuore del forte, dalla da la cuna ove andava a santificare il primo alito de la vita fino al letto del giorno estremo, ove consolava i gemiti dell’uomo sfinito e morente.

E ovunque passasse era lasciva una striscia di splendore che lasciava, erano suoi e parole di conforto che si diffondevano d’intorno agli afflitti de la vita.

E avveniva che tra talora di a tante povere anime posava allora unite fino su le labbra de le genti la sua mano leggera, ed allora era era un grido dell’anima de l’anima commossa che mandavano scioglievasi o un cantico di lode al Signore!

E a questi cantici una rugiada celeste cadeva su le anime aride e desolate, povere anime!

E a quei cantici una rugiada celeste cadeva sulle anime aride e desolate, povere anime!…ed era un fiorire di speranze e di vita, era profumo soavissimo che vivificava ogni opera buona! che abbelliva ogni sacrifizio che traeva dallo sconforto e dall’avvilimento e vivificava ogni opera buona e santificava la vita e abbelliva e faceva santo ogni sacrifizio!



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Fin i gemiti le spine si trasformavano in rose, le croci erano divenivano il sospiro delle anime e i gemiti della vita e si benediceva a le catene e si perdonava con amore ai carnefici e si gettava amore ove era odio, si mandavano benedizioni anche a chi insulta e malediceva agli insulti de la piazza - tutto era preso dall’uomo dalla mano di Dio in benedizione fin i gemiti estremi de la vita si cambiavano in mari di ringraziamento e in una preghiera sublimissima e divina!

Quanto pietoso il mistero de l’angelo bianco e modesto! che quello doveva pur essere l’angelo della consolazione soave alle povere anime affrante e afflitte!

Oh fosse dato al nostro povero modesto progetto di continuare la missione santa e benedetta benefica dell’angelo.

Sappiamo che è sempre santa e soave, o Signore, guida venga essa dal labbro dal ministero di un angelo. venga portata alle anime o sia da un meschino il foglietto che la porta la creatura che vorrebbe pur portarla l’uomo è nulla o alle anime afflitte. Tu se’ tutto, o Signore e fai splendere le consolazioni anche per l’opera di poveri peccatori!

Beati quelli che piangono e soffrono e pregano! Quanta fare ineffabile mi viene da queste divine parole tra le più gravi sventure!…

Beati quelli che piangono!…Benedetta sii tu, o religione santa che hai santificate le lagrime dell’uomo pellegrino: benedetta sii tu che all’afflitto dici le parole del Signore; venite anime, o voi tutti che gemete;  e v’insegnerò a soffrire e a seguire Gesù sul Calvario e là morire sulla croce con Gesù o a’ piedi della croce spirare d’amore, a Gesù! (Venite, andremo! Ave Maria! O anime de’ miei fratelli quanto è dolce cosa piangere e soffrire e pregare.

Levate la fronte abbattuta, o servi di Gesù Cristo vedete; o cari servi di Gesù Cristo, vedete l’angelo delle consolazioni che viene vi addita un angolo di cielo sereno popolato da’ servi di Gesù….oh pensate che momentanei e leggeri sono i travagli e non angustiatevi per le cose caduche o per le fugaci sciagure…soffrite e pregate!

Poveri miei fratelli, figli della valle del pianto, destinati a patire tanto quaggiù, guardate il cielo, o miei fratelli, guardate il cielo, - dalla croce al paradiso breve è la via – guai a noi, noi infelici il giorno che nel dolore volgeremo lo sguardo al basso a cercare conforto sulla terra.

Coraggio o miei fratelli – anime coraggio! Soffrire e pregare, o anime de’ miei fratelli, e guardare il cielo.