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[Minuta]

Pace d’un giusto che muore

Iustorum animae (Sap. 3)

- Le anime dei giusti sono in mano di Dio - se Dio tiene in mano le anime dei giusti chi mai potrà strapparle dalle sue mani?

È vero che l’inferno non lascia dal tentare, ma Dio non lascia di assisterli, accresce l’ajuto, quanto più cresce il pericolo.

Eliseo e il servo: Non temere abbiamo più gente con noi, che non ne hanno quelli - un esercito di Angeli - demonio? Angelo - Protettore S. Michele –

Pionio martire - Voi v’ingannate, vado alla vita.

Sinforiano, giovinetto - O figlio non ti vien tolta la vita, ma cangiata in una migliore.

Gesù, le tue ferite sono i miei meriti.

Nesciebam tam dulci esse mori. - Suarez –

Baronio: Medico non pensar tanto alla Morte. – S. Francesco cantava morendo. – Fr. Elia: io non posso far a meno di cantare, vedendo che tra breve ho d’andare a godere Dio.

Il Card. Ruffense andando al patibolo a morire per la fede si mise le migliori vesti dicendo che andava a nozze - quando vide il patibolo buttò via il bastoncello: via su, piedi, presto, camminate; il Paradiso è poco lontano: ite, pedes, parum a Paradiso distamus - intonò il Te Deum. -

Ottaggi - Vedremo la Madonna -

Pretiosa - perché fine delle fatiche - compimento della vittoria - porta della vita.

La morte mirata secondo il senso spaventa e si fa temere, ma secondo la fede consola e si fa desiderare - essa è terribile ai peccatori; ma amabile e preziosa ai santi. Pretiosa in cospectu Domini mors sanctorum eius

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fine delle fatiche = Homo natus de muliere brevi vivens tempore, repletur multis miseriis - infermità - timori, passioni - lacrimarum valle.

Ma i tormenti che affliggono in morte i mondani, non affliggono i Santi. -

Animae justorum in manu Dei sunt, et non tanget illos tormentum mortis - visi sunt oculis insipientum mori, illi autem sunt in pace.

Proficiscere - spaventa i mondani - lascio non i Santi - non i loro beni, poiché hanno tenuto staccato il cuore non gli onori - solo hanno stimato l’onore di amare Dio e di essere stimati da Lui. - Deus meus et omnia -

Chi muore amando Dio non s’inquieta per i dolori che porta seco la morte, ma di non poter patire di più - e gli offre quelle ultime reliquie e si consola di unire il suo sacrificio a quello di Gesù e così felicemente muore.

Corona i meriti - Absterget Deus omnes lacrimas ab oculis eorum et mors ultra non erit - laetantes imus -

S. Teresa - ore si rallegrava -

Un eremita: piangevano - ridea - perché ridesse - vado al riposo. -

S. Caterina da Siena: Consolatevi - lascio le pene, vado alla pace. -

S. Ambrogio - questa terra lacci - insidie - non c'è più timore - septies in die.

Si consolano perché è giunto il tempo da non offendere più Iddio. -

Apre il cielo - la morte non è fine dei travagli, è porta della vita. –

S. Gerolamo pregava la morte: Morte, sorella mia, se tu non m’apri io non posso andare a godere il cielo. -

S. Carlo B. - Scheletro con falce - una chiave d’oro - aprire il paradiso. -

Un re - reggia - tenesse ad abitare un tugurio, un carcere - al cielo! - altra grazia che la morte.

Simeone - Nunc dimittis – S. Paolo - cupio dissolvi.

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Coppiere di Faraone - Giuseppe - e l’anima che ama Dio.

La morte dei Santi si chiama loro natale. -

Pei giusti non vi è morte ma traslazione, un passaggio.

Video Dominum meum - O gloriosa -