V086T110 V086P162
[Minuta]
primo
- li lasciava sempre liberi, se intendevano venire di telegrafarmi -
mandi
dunque che vogliamo venire,
e di ritirare l’espressione finale del loro primo telegramma, la
quale espressione
troppo malamente velava la volontà di essi di ritornarsene in paese.
Ecco perché non credei di mandare subito danaro.
Queste
cose comunicherai ai due Sacerdoti ai
i quali è noto più ameranno
assai l’arditezza il
mio parlare non
farà spavento non
che la lealtà e la franchezza
con cui mi piace dire ciò che sento,
mi piace siano
dire le cose come le sento non va disgiunta e l’amore della verità…
ciò
che debbano fare io
ti dico in verità
e di mandare danaro
se devono partire, io debbo dirti sinceramente ciò che sento.
Ciò che vogliono e intendono fare io aspetto che me lo scrivano loro, poiché - e questo sempre per essere sincero - la loro mi parve una bella farsa degna del carnevale in cui eravamo.
Se
cento lire non bastavano, avevano tempo
tutto il tempo di telegrafarmelo nei giorni prima
di partire
che frapposero alla partenza da Noto.
Il loro telegramma di Messina, ove dicevano di essere bloccati, mi parve un giochetto.
Io
mandai all’agenzia e lo stesso D. Sterpi che
era qui
fu a Genova per renderci sempre più certi....