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[Minuta]

Viveva frugalmente e lavorò lungamente quasi sempre e abituò i suoi discepoli seguaci alla disciplina della mortificazione, della preghiera, del lavoro, onde agguerri fortificarli nella vita dello spirito.

Ed Egli stesso primo si mortificò, pregò e lungamente lavorò faticò lavorò, santificando così la fatica con le sue mani e con la sua vita la mortificazione, l’orazione, il lavoro. «Le volpi hanno la tana, e gli uccelli il nido, ma il Figliuolo dell'Uomo non ha dove posare il capo».

D’aspetto semplice, amava la mondezza, schiva da qualsiasi adornamento, e la santità della vita e della dottrina aveva tale che sarebbe bastata a chiarirlo mostrarlo l’Inviato da Dio.    

A chi gli domandava come si dovesse vivere, rispondeva: Amate Dio Iddio sovra ogni cosa; e il prossimo come voi stessi; spogliatevi del superfluo per darlo ai poveri; e poi, se volete essere perfetti, rinnegate voi stessi, abbracciate la vostra croce e venite, seguitemi!

E alle turbe alla turba che lo circondavano circondava per ascoltarlo e perché una stupenda virtù sanatrice emanava da Lui, diceva parola di sovrumana dolcezza e di vita eterna. «Un nuovo comandamento vi do: amatevi reciprocamente nel Signore e fate del bene a chi vi fa del male».

Dei bambini disse che i loro Angeli vedono sempre il volto del Signore di Dio e beato sarà chi colui che nel suo cuore sarà sempre bambino, puro di spirito come i bambini, e benedisse all’innocenza, e di altissimo e divino amore amò i pargoli, e, benché non alzasse mai la voce, gridò: guai a coloro che avranno scan dato scandalo agli innocenti!

Moltiplicò il pane, ma non per sé, ma per le turbe dei poveri che cadevano lungo sfiniti lungo le vie pur di seguirlo.

Non fece mai piangere nessuno, pianse Lui per noi, e pianse lacrime di sngue!

Asciugò invece le lagrime dei tanti degli afflitti, di tante anime perdute.

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Ai morti disse: sorgete! e, a quella voce onnipotente, la morte fu vinta, e a vita novella risorsero i morti.

A tutti Per tutti aveva una parola di perdono, di pace: su tutti un soffio di carità ristora ristoratrice, un raggio vivificante di luce alta, divina!

Iniquamente perseguitato e tradito, fin sulla croce invocò dal Padre celeste a gran voce il perdono sui barbari che lo avevano crocifisso. Egli, che non aveva messa la spada di Pietro nel fodero, che non aven aveva sparso né fatto mai spargere il sangue di nessuno alcuno, volle dare tutto il suo sangue divino e la vita sua per tutti, senza distinzione di ebreo, di greco, di romano e di barbaro: re vero di pace: Dio, Padre, Redentore di tutti!

E volle morire a braccia larghe, tra cielo e terra, tutti chiamando, e gli angeli e gli uomini, al Suo Cuore aperto, squarciato, e aperto tutto solo anelando ad abbracciare, a salvare in quel suo Cuore divino gli uomini tutti, tutti, tutti: Dio, Padre, Redentore di tutto e di tutti!

Gesù no, non si fece costrurre un monumento funerario, come gli antichi re, eppure voi vedete dappertutto, nelle grandi città e nei piccoli villaggi, una casa, consacrata alla sua memoria, innalzarsi al cielo; anzi fin là, dove non sono abitazioni umane, tra le nevi eterne, si erge la cappella, sarà una povera capanna forse, assai simile a quella alla povera grotta di Betlemme, e sulla povera capanna sperduta è una croce, che rammenta la opera d’amore di pace e d’immolazione di Gesù Cristo Signor Nostro: la croce che parla ai cuori del Vangelo, della pace e della misericordia di Dio con gli uomini!...

E oggi, nel mondo intero, si celebra il Natale, la sacra notte della nascita di Gesù!

E per tutti è una gioja serena, una grande, universale gioja!

È la dolcezza potenza di Dio che si fa sentire, nella è la santa potenza della bontà del Signore, più grande, oh sì! assai più grande e più duratura che non il rumore di tutte le battaglie di questo mondo, di tutti i conquistatori di questo povero mondo!

La bontà del Signore ci attira in mezzo agli aridi e dolorosi smarrimenti della vita; il celeste chiarore di questa mistica notte del Santo Natale di Gesù attrae anche le anime più lontane, viandanti traviati o smarriti, come in chiarore della casa paterna del casolare paterno nella foresta oscura!


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Oh divina luce di Gesù Bambino! Oh soave e santa potenza bontà di Dio e della Chiesa di Dio!

Fratelli, non temete siamo buoni della bontà della grazia, della bontà del Signore, e poi non temete mai che la vostra bontà vada perduta: ogni parola buona è soffio di Dio: ogni santo e grande amore di Dio e degli uomini è immortale!

La bontà vince sempre: essa ha un culto segreto anche nei cuori più freddi, più solitari, più lontani!

La carità vince l’odio: il bene vince il male: la luce vince le tenebre!

Tutto l’odio, tutto il male, tutte le tenebre di questo mondo, che sono esse mai davanti alla divina luce di questa notte di Natale? Nulla!

Davanti a Gesù, e a Gesù Bambino, sono proprio un nulla!

Confortiamoci ed esultiamo nel Signore. L’effusione del Cuore di Dio non va perduta per i mali della terra, ma l’ultimo a vincere sarà Lui, sarà il Signore!

E vincerà il Signore vince sempre nella misericordia!

Chi vince diversamente passa e non se ne parla più!

I grandi re della terra passano: i conquistatori della terra passano: cadono le città, cadono i regni: arena ed erba coprono il fasto e le grandezze degli uomini e i venti e le pioggie disperdono le i monumenti delle loro civiltà.

I buoi, dice lo Zanella «I buoi nell’urne degli eroi spengon la sete» cantò Zanella.

Tutto passa: solo Dio Iddio Gesù Cristo resta! Egli è Dio e resta!

Resta per salvar consolarci illuminarci, resta per salvarci consolarci, resta per essere la nostra dare a noi la sua vita xxx vincerà. Ha vinto il mondo e la nella sua misericordia!

Gesù vince, ma nella misericordia! Sia benedetto in eterno il tuo nome, o Gesù!

O Gesù, Signor Nostro, che moriste per congregare i dispersi figliuoli di Dio: Voi che avete detto: «dove saranno anche solo due o tre riuniti del Nome mio, io sarò in mezzo a loro»: benedite, o Signore, a noi vostre figlie che vi rendiamo grazie per la pace di di averci aperta questa officina casa di fede, di pace, di cristiana educazione: e di xxx e proficuo cristiano lavoro. - Così sia.