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[Minuta]

Veneratissimo Monsignore,

Il Latore Avrei dovuto prima d’ora scrivere a Vostra Eccellenza per ringraziarLa della benevole accoglienza e della benedizione che mi ha dato, quando fui da Lei a portarLe la lettera del mio Vescovo. Non l’ho fatto, e Le domando scusa.

Le dico in verità che non sapeva come fare a scrivere ad un Arcivescovo, io che sono un povero prete. Ora che i Chierici verranno a visitare Vostra Eccellenza, accompagnati dal Sig. Balma, quello quello a cui verranno affidati i ragazzi artigiani che lavorerebbero nella fonderia, mi permetto nella mia grande miseria di povero peccatore di umiliare a Vostra Eccellenza i sensi della mia altissima devozione verso l’Eccellenza Vostra.

Invio a Vostra Eccellenza

Noi I Figli della Divina Provvidenza, che Iddio nella Sua grande misericordia va moltiplicando ogni giorno, pregheranno sempre per Lei Vostra Eccellenza, e quei pochi che ora verranno a Torino non potendo far altro pregheranno sempre per Vostra Eccellenza e faranno di essere di consolazione e di conforto al Vostro cuore.