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[Copia dattiloscritta da volume]
Vat. 25. 1. 1909.
Carissimo Canonico,
Facendo seguito al mio telegramma di oggi, Le ripeto che il Santo Padre e il Cardinale elogiano l’opera Sua che si svolge in mezzo a tante difficoltà.
La raccolta di orfani, o quasi orfani, abbandonati ed in pericolo di essere preda dei metodisti e di altri incettatori più turpi, è certamente un’opera santissima.
Così pure la raccolta di giovani pericolanti. In quanto all'età è lasciato a Lei decidere nei singoli casi, liberamente, secondo le circostanze.
Profittando delle facilitazione che Ella ha potuto ottenere e che forse potranno essere ampliate alle altre provincie raccolga pure di questi infelici quanto più potrà. Il S. Padre troverà modo di collocarli, s'intende sempre in Italia.
In quanto allo sbarco dei feriti i medici intendono che lo approdo di Civitavecchia è pericoloso pei malati, sia per la distanza della stazione dal porto, si a per la costruzione stessa del porto che non permette l'avvicinarsi dei grandi battelli e quindi bisogna fare uso di barchette etc. Per cui resta fissato che il treno di Malta verrà a Napoli quando Ella avviserà, per la sua partenza di qui. La direzione delle ferrovie deve essere avvisata 24 ore prima per disporre il viaggio di questo treno. Si può calcolare che esso impiegherà otto o dieci per giungere a Napoli. Quindi Ella si regolerà per farci l'avviso di far partire il detto treno.
Avvenirà poi nello stesso tempo per le barelle se il treno dovrà portarle con sé per il trasporto dei feriti dalla nave al treno. Se i lettucci della Catalogna sono trasportabili tanto meglio, non occorreranno barelle.
Gli altri imbarcati non malati poi potranno proseguire per Civitavecchia sul Catalogna. Anche per quelli aspetteremo un di Lei avviso per mandarli a ricevere e condurli a Roma.
Appena poi potrà farlo, sarebbe bene che ci avvisasse quanti maschi e quante femmine orfane - o quasi - arriveranno, per cominciare a disporre per la loro collocazione nei diversi istituti.
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Quanto al numero dei feriti o malati che Ella potrà raccogliere nei punti più abbandonati materialmente e religiosamente - ed inviare a Santa Marta, si lascia a Lei determinarlo. Santa Marta ne può ora ricevere anche più di cento.
Le ripeto poi per sua norma che il Catalogna potrà fare altri viaggi, sia per orfani sia per malati. Quindi Ella, se è necessario, può promettere e predisporre per altri invii successivi.
So che Ella desidera andare presto a Reggio Emilia per gli affari del Suo Ministero. Se ciò è assolutamente necessario, il S. Padre glie lo concederà; ma credo che Egli abbia intenzione di mandarLa tosto costaggiù per attendere alla riorganizzazione religiosa, sociale, ecclesiastica della Diocesi di Reggio Calabria.
Credo che Ella avrà ricevuto il mio telegramma con cui le preannunziava la spedizione delle 20500 lire ed avrà quindi saputo che le 500 lire erano per le spese che Ella ha, secondo mi aveva detto nella Sua lettera e dei telegrammi, perché io possa essere certo del loro arrivo e per evitare le ripetizioni in casi di dubbio.
Non mancherà poi anche in seguito di tenermi al corrente dei suoi indirizzi esatti, per evitare disguidi nelle comunicazioni.
Il Santo Padre La benedice di cuore e La ringrazia per l’opera che presta e così l’Eminentissimo Cardinale Segretario di Stato.
Mi dia sempre notizie più spesso che Le sia possibile e comodo, ed intanto mi creda sempre suo aff,mo
Scapinelli
[L'originale si trova presso il Rev,mo Signor RETTORE DEL SEMINARIO DI REGGIO EMILIA]