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+       Anime e Anime

        Messina, il 14 / IV del [1]911.

Caro e Venerato Monsignore, [Mgr. Cottafavi]

Io comprendo che Le scrivo con troppa libertà chiamandola caro, ma Lei mi voglia scusare.

Stamattina, prima della funzione del Giovedì Santo, Le inviava alcune parole di augurio di S. Pasqua, ed oggi ricevo la Sua consolantissima lettera con l'offerta di L.100 per la biblioteca Popolare Cattolica. Dio La benedica!

Che cosa Le posso dire d’altro? Che cosa Le potrei dire di più?

Io non posso in questi giorni rispondere a lungo come pure vorrei, ma subito ho voluto inviarLe almeno una espressione di quanto è viva a profonda e, dirò così (perdoni la parola) fraterna per non dire filiale la nostra affezione verso di Lei.

Dio La benedica caro Monsignore!

Io prego per Lei: qui preghiamo sempre per Lei, ma questo non glielo scrivo così come si fa pur troppo in generale, ma qui si prega proprio, qui e a San Prospero ogni mattina ed ogni sera nelle orazioni della Comunità si dice forte: Un’Ave Maria per Monsignor Cottafavi, e si recita da tutti in comune l’Ave Maria.

Forse è troppo poco, ma questo è ciò che si fa in Comunità, e poi stia tranquilla che ciascuno di noi e nelle Messa e nella S. Comunione prega per Lei e per i Suoi cari.

Caro Monsignore, sa ora quindi sono a Cassano? Sono quasi 40!

Ed ora vuole che Le dia un’altra bella notizia che Le darà consolazione?

Ecco: è venuta la Spalletti e con la grazia di Dio sono riuscito a far affidare a Suore quel grande Orfanotrofio femminile che il Patronato aprirà a Reggio C. ai piani di Modena, dove vi sono quei magnifici padiglioni che per cui il Governo Ungherese spese col mobilio quasi 500 mila lire, - e d’accordo con Mgr Arcivescovo di Reggio vi mettiamo le Suore della Carità.

Ieri ha telegrafato la Generale accettando.

E anche qui a Messina nell’Orfanotrofio della Croce Rossa riuscii a farvi mettere le Suore, e verranno le Suore d’Ivrea.

Ringraziamone il Signore!

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Però non Le nascondo che passo dei gravi dispiaceri, ma ringraziamone il Signore!

Nella mia parte superiore però sono lieto in Domino ma molte volte il cuore mi fa male, proprio anche fisicamente, e un momento fa ho dovuto prendere un po’ di caffè perché il cuore mi faceva male.

Ma almeno potessi amare un po’ il Signore!

Io Le scriverò ancora, se non presto presto, almeno al più presto che potrò.

Lei si degni pregare per me e pei miei figli.

Quanto alla Commissione per esperire le pratiche dei rimborsi e dividere razionalmente i sussidi fu detto e ridetto, ma finora non ne vollero sapere; ora venendo

D. Albera vedremo: Ella al caso faccia scrivere in bel modo una parola da Roma.

La riverisco con l’affetto di un fratello, e con l’amino commosso e di affetto e di riconoscenza, e Le rinnovo per me e per i miei figliuoli ogni più fervido e Santo Augurio di buona Pasqua.

Suo Umilissimo in G. C.

Sac. Orione d. Div. Provv.