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+     Anime e Anime!

Messina, il dì 11 di Maggio 1911,

Veneratissimo Monsignore, [Mgr. Cottafavi]

La Sua lettera mi ha portato tanta e tanta consolazione, e non so come ringraziarLa.

Dio La ricompensi d’ogni tratto della Sua bontà.

Subito e telegraficamente Le avrei risposto un bel sì, grande grande come è grande l’affetto dei Figli della Provvidenza per Lei, ma... e il personale?

Ecco la difficoltà!

Ho pensato ad uno, ed ho già scritto, ma prevedo che sarà difficilissimo toglierlo di dove è; ho pensato ad un altro, che sarebbe borghese, e che è fatto per questo, e farebbe magnificamente, ma ci sono difficoltà, direi, insormontabili.

Intanto ho scritto anche là, e Le darò una risposta, e potrebbe anche darsi che in caso di qualche probabilità più probabile venga uno in borghese a Reggio Emilia, e vada a visitare il terreno, ed in questa ipotesi, io La preverrei sempre con un telegramma; e verrebbe da Vostra Signoria Rev.ma.

Senta, Carissimo Monsignore, io ho messo la cosa ai piedi della SS. Vergine, e Le ho detto: fatemi questa grazia che possa dire di sì a Mgr. Cottafavi.

E ora qui stanno pregando. Ma però, se non ho un Direttore a modo, allora sarò costretto, mio malgrado, a non poter accettare. O sì, e bene, o piuttosto, con dispiacere, ma dirò non posso.

Ma Vostra Eccellenza Rev.ma da questa mia vede però come vorrei poter dire di sì.

Non posso dilungarmi perché è un momento che non ho un istante di respiro.

Mgr. Arcivescovo è in visita; Don Albera mi fece vedere la Sua, e il consiglio di fare domanda per avere il rimborso di parte delle spese fatte per la Cripta e Chiesa.

Veramente questa Chiesa fa altro che da Parrocchia!

Con le baracche dei ferrovieri avremo attorno a noi fino a mare grosso, forse un venti mila abitanti.

Mi avevano detto da principio che sarebbe stata eretta in Succursale, dandoci per confine dal torrente Braglio al torrente S. Cosimo, che è prima di Gazzi; ma, sino ad oggi,

ciò non si fece.

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Ora io ne ho scritto a Mgr, Arcivescovo in bel modo, e D. Albera gliene parlerà al suo ritorno.

Poiché, se non è Succursale, dubito assai che si possa ottenere il rimborso contemplato dalla legge.

Noi però, stia certa, caro Monsignore, che faremo tutto quanto è in noi.

Fra giorni Le scriverò per altro, ma non di cose spiacevoli.

Intanto mi benedica e raccomandi al Signore.

Oggi ho scritto una lettera con parole di conforto a Zumbo.

Con profonda e affettuosissima venerazione Le sono in Gesù e Maria SS. Umilissimo Servitore

Sac. Luigi Orione d. D. P.