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[Copia dattiloscritta da volume]
Ill.mo Rev.mo Signore
Monsignor E. Cottafavi
Arciprete della Cattedrale
Reggio Emilia
13 luglio 1911.
Monsignore car.mo
Ho saputo con certezza, e lo dico a Lei con ogni confidenza e riserva, che la ragione della freddezza del Vicariato di Roma per Z. è il giudizio sopra di lui espresso da Don Orione; il quale ha detto a Mons. Faberi, = che nulla sa, né può dire cosa contro la condotta morale di Z., ma la sua impressione è che non debba essere lasciato solo e converrebbe che vivesse in qualche comunità. = Mons. Fab. non ha ancora riferito al S. P. queste parole di Don Orione, e perciò gli ha intanto concesso il celebret per un mese.
C’è qualche altro appunto, sopra la non troppa pietà di lui, (che non viene da Reggio Calabria); c’è la dichiarazione dell’Arcivescovo, che dice come Z. potrebbe bene ritornare in Diocesi ed avere un posto conveniente, se se ne contentasse - fuori del canonicato. - Ma ciò che principalmente ha colpito Faberi, è il pensiero di Don Orione, per cui non vuole assumersi la responsabilità di far restare a Roma un prete, che poi non dovesse fare buona riuscita, mentre a Roma ce ne sono già parecchi sui quali si deve vigilare.
Tutto ciò Le ho detto in via affatto confidenziale e per sua norma.
Mi creda sempre suo aff.mo
Scapinelli
13 luglio 1911
P. S. Il S. P. non ricorda di avere ricevuto da Lei la dichiarazione di Don Vilardi, che Ella desidera riavere.
Vedrò se Monsignor Bressan ne sa qualche cosa.
Ho parlato della situazione della Diocesi di Reggio Calabria, da Lei descrittami nella sua lettera del 7 corr.
Avrà veduto sul corriere ciò che ha scritto Fratta intorno alla relazione calabrese.
M. Z. mi ha scritto un biglietto nel quale mi dice che fra pochi giorni partirà per la Calabria.
[L’originale si trova presso il Rev.mo SIGNOR RETTORE del Seminario di REGGIO EMILIA]