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+       Tortona, li 13 Genn. 1938 XVI

Gentil.mo Sig.r. Ing.re Cav. di Gr. Croce

Leone Castelli - Cav.re del Lavoro


Il Signore con la Sua santa Grazia e con la Sua Divina Provvidenza sia sempre con noi!

Ricevo da Roma alcuni inviti per la inaugurazione di Domenica - mi fo’ premura e mi è grato dovere il primo invito inviarlo a Lei, mio insigne Benefattore.

E Domenica voglio esprimerLe pubblicamente tutta la mia profonda gratitudine.

Benedirà l'edificio Sua Emin.za il Sig.r. Car.l Vicario, ma mi hanno fatto sperare che avremo l'ineffabile conforto di una speciale Benedizione Apostolica.

È la più grande consolazione che Dio mi può dare, poiché il S. Padre per noi è tutto: = non è chi pianta nè chi irriga, ma è la benedizione del Signore che dà l'incremento, = e le

benedizioni del Signore discendono dalle mani del Suo Vicario, che S. Caterina da Siena chiamava «il dolce Cristo in terra».

Oltre a Federzoni, ci sarà anche S. E. Lantini, che è di Desio: me lo scriveva giorni fa.

Siano grazie a Dio di tutto, e a Lei, mio indimenticabile Benefattore.

Volevo scriverLe dalle passate Feste, ma ho avuto un fratello, l'unica persona che ancora rimane della mia famiglia, che stette tanto male. Fu colpito da paralisi, mi tenne in grande pena e trambusto. Mi ha fatto da padrino al Battesimo, mi ha poi fatto studiare, perché mio padre era morto: siamo rimasti noi due soli; spero di poter venire almeno per Domenica: = si è ripreso un po’, ma, umanamente, di speranze non ce ne sono più: sia fatta la volontà del Signore!

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A Lei, alla Sua distinta Signora, a tutti i Loro figli la mia devota riconoscenza senza fine e tutte le più ampie benedizioni da Dio!

In fretta, ma di cuore, suo obbl.mo e umile servitore in Gesù Cr. e nella Santa Madonna

Sac.te G. Luigi Orione

della Div.na Provv.za