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[Minuta]

Sa Lei perché io mi sono occupato della faccenda Aluffi?

Perché , il primo o secondo giorno che ero giunto a Roma, venne a trovarmi Br Emanuele Brunatto e lo trovai tanto accasciato: egli mi parlò del prossimo processo con il Conte Aluffi, e, sul pianerottolo della scala, mi salutò con due occhi pieni di bisogno tristezza. Io lo confortai brevemente ma poi a sperare che il processo avrei cercato di scongiuralo poi sono andato davanti a Gesù al tabernacolo.

Intanto morì il Card. Perosi, ma, prima ancora che se ne facessero i funerali, già mi ero messo in moto, e potei andare da Emanuele a dirgli che mi pareva di potergli levare quel pensiero.

Egli dopo Quando venne la prima volta da me, mi aveva parlato di una dichiarazione della quale si sarebbe accontentato pur di finirla ma che l’Aluffi disp si rifiutava di rilasciare, - dopo, mise fuori le quelle altre condizioni che, in realtà , col processo hanno da fare come i cavoli a merenda, condizioni, ripeto che posso si prestano ad essere prese come una imposizione alle Autorità della Chiesa, - e che da un buon cristiano non si fanno.

Io per altro ho pre

Tuttavia mi é parso di non dovermene disinteressare, non perché le chiedeva il Brunatto, ma perché mi parevano per il bene della Chiesa.

Ho pregato, ho fatto pregare, ho detto anche a Brunatto e a Lei che Vi andaste a confessare perché per propiziarci Iddio, - ché quando Iddio vuole una cosa, tutto si ottiene

Io Ritenevo di avere tutto ottenuto dalla Mano del Signore, ma poi ho capito che Gesù non era contento di me e che la mia miseria é quella che impedisce la grazia.

Forse anche voi altri, o miei fratelli avete bisogno di avvicinarvi di piû a Dio, perché , ripeto, tutto si fa con Dio e nulla resta senza Dio. E dove la mano dell’uomo finisce, dove la mano dell’uomo non arriva, là comincia la mano di Dio.