V090T007 V090P233

[Minuta]

... sento nel sento nell’animo molto sereno e tranquillo. Grazie, a Dio, non ho attacco ai mattoni né al denaro: sospiro dell’anima mia è di poter fare un po’ di bene e tutto il maggior bene possibile a tutti, ma specialmente ai fanciulli poveri, orfani e derelitti.

Resto o vado dove mi pare di trovare o che mi sia data la libertà necessaria all’edu la libertà la più ampia libertà, perché senza libertà non concepisco né lo spirito né vita cristiana, né possibilità di cristiana e civile educazione.

Desidero che mi sia garantita Dove ci è garantita ogni libertà di governo intera e di libero indirizzo cristiano e italiano, restiamo; dov ove tale piena garanzia non ci fosse garantita o fosse data con reticenze restrizioni o reticenza, partiamo silenziosamente, perché riteniamo che non ci sia né Dio né l’uomo. Così ho abbiamo fatto ultimamente con un Vescovo filosofo grande e profondo, grande teologo e Noto, ragionatore speculatoredi generi e di specie che dicono speculatore di generi e di specie, al quale abbiamo dato £. 13 mila - di risparmi fatti, e fin l’ultimo filo d’erba, dopo circa vent’anni di lavoro, e di tale lavoro che parecchi ci lasciarono la vita ed io ci spesi più che sette mila lire in viaggi e altre spese - più 300 lire in viaggi di ritorno, perché ho voluto che sbattessero fin la polvere dei calzari.

Escludo affatto Decisione ritirarci non tocca affatto Sua persona che sempre ritengo affezionatissima Congregazione.

Ritengo non avere personale idoneo.

Resteremo congruo tempo...

Si capisce perché non voglia ceppi ai piedi, è evidente: l’Istituto resterebbe La Casa Paterna non può restare sempre così, una insignificante e ridicola cosa istituzione, com’è il che non era Anche ab initio non era nelle sue idee come nelle mie; ricorderà si parlava

               V090P234

cercava come allargare la casa, senza toccarlo pur farlo, nelle sue parti che la rendono così bella e direi quasi mistica spirituale.

Ella non deve mica offendersi Io la prego di non offendersi, ma è bene vi sia chi le parli chiaro, se le dico che io penso che Lei non ci farà una bella figura davanti alla cittadinanza di Como ed io ho fin vergogna a dire che da più anni non abbiamo che sette od otto orfani. Se parlando pure La casa deve portare il nome dei Celesia e mantenere lo spirito che ha onde è nata, ma se mi fosse detto: per tanti posti pensa Casa Celesia, poi Lei, D. Orione è libero la dissolva, - stia certa, Signora, che la Carità di Nostro Signore avrebbe fatto a quest’ora già rifiorire codesta casa fatto il resto, e noi avremmo almeno fatto un vero bene almeno e un almeno ad una ventina, venticinque orfani, e la Casa sia nei suoi orfani come nel suo rachitico asilo non sarebbe rimasta l’ironia che è. Lei si con tutte le sue ricchezze si discredita, e il bene non si fa perché tutti dicono: è tutto lì? ma, sovrattutto, il bene non si fa!

V. E. se crede ci voglia proporre gli orfani che ritiene possano essere da ammettersi alla Colonia, se Ella vuole che la Colonia debba vivere; che se, invece, non vuole che essa continui, si degni significarmelo (come già Le scrissi circa un anno fa) e noi veniamo via.

Stradella - Angola - Mestre - Conte Soranzo - Segretario - Noto - Brasile.

Udienza - D. Mario - D. Garbarino.

               V090P235

Ora ti do i temi, ma tu fai come meglio Dio ti ispira. Intanto ti spedisco, per posta, un volumetto: “Esercizî” Spirituali soliti a darsi alle Monache; sono di un Padre Cappuccino.

  

               V090P236

[Minuta]

... da rendere la nostra un’angoscia. Ove o quando tale libertà non vi avesse o ci venisse meno, noi partiamo silenziosamente, portando anche gli orfani con noi, qualora ci sia permesso o altri non provveda; ma si parte usando ogni delicatezza e secondo lo spirito del Signore.

Ora Lei veda: se può conciliare questa ampia libertà di governo interno e di sviluppo dell’Istituzione, e assicurarci che lo scopo non sarà cambiato, noi, se ritiene che possiamo fare all’uopo suo, restiamo, se no, ce ne partiamo chiedendoLe scusa di ogni nostro mancamento e di non aver servito a Cristo nei suoi orfani con quell’impegno e spirito che dovevamo. Che se Ella credesse ad ogni modo di rivolgersi ad altre Congregazioni o Enti Locali, facendo con essi una fusione, faccia pure nel Signore, con ogni libertà, tutto quello che ritiene sia meglio per la Casa Paterna; solo voglia significarmelo, perché ho parecchie richieste di Suore, e accetterei altrove qualche impegno, che ancora è in sospeso; da oggi, e per un po’ di tempo, io venire non potrò, o non potrei fare che una visita da medico.

... da rendere la vita un’angoscia.

Ove e quando la libertà che chiedo non ci fosse o venisse meno, noi partiamo silenziosamente, magari portando con noi i nostri orfani.

Così si è fatto l’anno scorso con un Vescovo un personaggio un dignitario, grande ragionatore di generi e di specie filosofiche. Da più di 20 vent’anni si lavorava su di un terreno, che era prima una montagna di pietre: si lavorava si moriva anche, me ne morirono parecchi per sacrifici inauditi di lavoro e di sfinimento.

La Congregazione ci spese, del suo, parecchie migliaia di lire, e ci piantammo fin

  

               V090P237

5.000 mandorli e altre culture. Quei terreni dall’antecessore da un Vescovo assai erano stati fin intestati a noi, per essere perché fossero al sicuro e che la libertà ci fosse data, (e noi ci siamo fin sempre pagati i viaggi, per non sottrarre togliere un centesimo a quegli degli orfani.

Ma la libertà di compiere le intenzioni di un Vescovo defunto e di fare la carità a il bene a degli orfanelli, si trovò modo prima ci venisse limitata di limitarcela, e poi fu intesa in modo maniera che non si poteva più vivere.

Abbiamo allora liberamente portate onestamente depositate ai piedi del Vescovo successore £. 13 mila di risparmi, che egli ignorava ci fossero e abbiamo liberamente date indietro tutte le terre da noi bonificate senza richiedere né riceverne un centesimo né un pane, per indennizzo; e non per viatico di viaggio, ed ho mandato £. 300 perché potessero tornare fare il viaggio di ritorno, e gli orfani ci hanno seguito. O c’è la libertà, e si resta, o non c’è, e si parte

io sento nell’animo, molto sereno e tranquillo. Grazia a Dio io non sento ho attacco ai mattoni, né al denaro alle rendite; sospiro della mia vita è di potere umilmente fare un po’ di bene, e tutto il maggior bene a tutti, ma specialmente ai fanciulli poveri, agli orfani e di derelitti. Resto o vado là dove mi pare trovare la libertà necessaria per ad educare all’onesto vivere cristiano e civile gli orfani che la Divina Provvidenza mi affida per...

Chiedo la libertà di governo interno e libertà di poter di sviluppare libero del1 Istituto mantenendovi l’indirizzo cristiano una libertà che garantisca e italiano onde è sorto e una libertà senza restrizioni senza reticenze anche nello sviluppo dell'Istituto perché, ove essa mancasse,non concepisco né vita né spirito cristiano né umano, né possibilità di vita fiorente né di cristiana e di civile educazione.

  

               V090P238

Io non Le ho mai chiesto altro: fu l’unica condizione posta nel primo convegno a Milano, avanti al Notaio e al suo Ragioniere.

Sia poi l’Istituto creato in Ente Morale o non sia creato, a me poco fa: io non cerco l’amministrazione della Casa Paterna né di altri Istituti che mi si offrono: datemi la libertà di educare ed io mi sbrigo di molte opinioni e di ogni altra pastoia: si capisce che chi amministra sia umano ed onesto, e non faccia soffrire...

... sento nell’animo, molto tranquillamente e serenamente. Per la grazia di Dio, non mi sento attaccato ai mattoni: resto o vado là dove ove mi pare che mi sia assicurato poter fare compiere il bene specialmente alla gioventù povera ed abbandonata ma di bene con quella santa libertà di Figlio di Dio di figliuolo di Dio che garantisca quella d’indirizzo e di governo interno che garantisca la forma che lo scopo non sarà deviato né...

... la libertà nell’educare è il primo...

i sottoscritti si obbligano di impiegare ogni anno metà del provento netto a crescere il numero dei fanciulli poveri, fanciulli orfani o abbandonati, e a rimettere l’altra metà al Venerando Seminario Vescovile di questa Diocesi di Noto, perché, a giudizio del Vescovo pro tempore o del Vicario Capitolare, vada ad aiutare i Chierici poveri di provata vocazione.

Quindi è evidente che anche il reddito di Cara Rossa è fuori stando alla convenzione, è fuori questione nel senso che anche deve andare prima per la vita della Colonia. Lo spirito della Convenzione era, come dissi anche l’ultima volta a V. Eccellenza dieci giorni fa, era che se la Colonia avesse avuto un largo margine di entrate, come Mgr. Blandini aveva ideato e aveva anche detto all'attuale Cardinale di Catania, parlandogli

  

               V090P239

in guisa come se la Colonia avesse potuto rendere un 40.000.lire all’anno e Vostra Eccellenza sa bene questo allora era giusto che il Seminario del reddito netto ne usufruisse in parte. Ma ora che si tratta di qualche centinaio di lire, e che lassù si vive miseramente e in ambienti non presentabili, come Vostra Eccellenza Reverendissima sa...