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[Minuta]

Caro Don Sterpi,

La grazia di N. Signore e la Sua pace siano sempre con noi!

Dopo essermi trova aver invocato l’assistenza di Dio mi sento in coscienza di doverVi dire che la soluzione decisione che si vuol dare prendere circa San Michele non mi pare la soluzione giuridica, quale avevo richiesto alla Santa Sede.

Se la Parrocchia di San Michele giuridicamente ci viene, come ho sempre tenuto e ritengono Canonisti della forza di P. Cappello, di P. Maroto e gli altri consultati a Roma, a Milano, Genova, Novara, ce la diano, pure mutilandola più di metà, come voi stesso avete proposto alla S. Congregazione del Concilio.

Più di così non so cosa da noi si potesse più concedere. Che se ritengono che si ritiene che non abbiamo nessun diritto, malgrado i patti convenuti con Mgr. Bandi e approvati nella Sua domanda dal Santo Padre con il Rescritto di Pio X, la sua volontà tanto chiaramente manifesta, ce la rifiutino: Iddio c’è, vede tutto, e non abbandonerà i suoi figli.

Che Ma che per non darla a noi la Parrocchia noi si giunga al punto di abolire quasi per colpa nostra una Parrocchia così centrale, che ha secoli di vita, questo proprio è cosa molto strana mi par troppo.

E come poi? Se si può essere Parroci alla Madonna della Guardia, e perché non a San Michele? la Guardia poteva diventare una Succursale di S. Michele.

Con tutto il rispetto dovuto, e con sincera umiltà e devozione pregate Sua Eccell. Rev.ma Mgr. Vescovo di non voler rifiutare la nostra proposta, fatta a Roma piena di equità e discrezione, e di non darmi un dispiac dolore così grande, - che il Signore non lascierà di aiutarLo e di confortarLo.