V090T008 V090P240
[Minuta]
Caro Don Sterpi,
La grazia di N. Signore e la Sua pace siano sempre con noi!
Dopo
essermi
trova
aver invocato l’assistenza di Dio mi
sento in
coscienza
di doverVi dire che la soluzione
decisione che si vuol dare
prendere
circa San Michele non mi pare la soluzione giuridica, quale avevo
richiesto alla Santa Sede.
Se
la Parrocchia di San Michele giuridicamente
ci viene, come ho sempre tenuto e ritengono Canonisti della forza di
P. Cappello, di P. Maroto e gli altri consultati a Roma, a Milano,
Genova, Novara, ce la diano, pure mutilandola più di metà, come voi
stesso avete proposto alla S. Congregazione del Concilio.
Più
di così non so cosa da noi si potesse più concedere. Che se
ritengono
che
si
ritiene che non abbiamo nessun diritto, malgrado i patti convenuti
con Mgr.
Bandi
e approvati nella
Sua domanda
dal Santo Padre con il Rescritto di Pio
X,
la sua volontà tanto chiaramente manifesta, ce la rifiutino: Iddio
c’è, vede tutto, e non abbandonerà i suoi figli.
Che
Ma che per non darla a noi
la Parrocchia
noi si giunga al punto di abolire quasi
per colpa nostra
una Parrocchia così centrale, che ha secoli di vita, questo proprio
è cosa molto strana
mi par troppo.
E
come
poi? Se si può essere Parroci alla Madonna della Guardia, e perché
non a San Michele? la Guardia poteva diventare una Succursale di S.
Michele.
Con
tutto il rispetto dovuto, e con sincera umiltà e
devozione
pregate Sua Eccell. Rev.ma Mgr. Vescovo di non voler rifiutare la
nostra proposta, fatta a Roma piena di equità e discrezione, e di
non darmi un dispiac
dolore così grande, - che il Signore non lascierà
di aiutarLo e di confortarLo.