V090T040 V090P310
[Da copia dattiloscritta]
Parere di Mgr. Caviggioli di Novara.
A. M. D. G.
Ritengo che il Rescritto Pontificio 4 Luglio 1905 sia un titolo inoppugnabile per la Pia Società “P. O. Div. Provv.” a conseguire la Parrocchia vacante di S. Michele Arcangelo:
1°.Perché la “Piccola Opera” era, fin d’allora, canonicamente eretta, e quindi soggetto capace di diritto;
2°. Perché la concessione Pontificia risponde a una domanda organicamente una ed inscindibile dell’Ordinario; che se l’esecuzione doveva essere graduale; ciò non toglie che le singole parti (1 - 2 - 3) fossero connesse ab initio;
3°. Perché fu già in parte subito eseguita, e, di conseguenza, il Rescritto deve esaurirsi nell’esecuzione già avviata.
Né varrebbe l’opporre, per avventura, il can. 150,1: infatti anche prescindendo dal principio cardinale che il Papa “omnia jura in scrinio pectoris suis censetur habere”, il Rescritto Pontificio prelodato:
a) non è un provvisio officii, ma una collazione ex nunc pro tunc;
b) è un provvedimento pari, giuridicamente, alla costituzione di un coadiutore con successione, che la Santa Sede concede, l’unica differenza è che qui la Piccola Opera non coadiuva con titolo officiale; ciò non toglie che dal punto di vista giuridico di provvisioni pel futuro si equivalgono.