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[Minuta]
No, no la forza non è la rego[la] del mondo di Dio e Dio è amore.
Chi avrebbe detto ai Cesari che avrebbe dovuto cedere avanti alla Croce; eppure così fu: la città degli uomini non vince la città di Dio.
Il destino della Chiesa, che soffre e combatte, è un enigma agli occhi della sapienza umana, e splendore.
Cadono le città ma il regno di G. Cr. non cade.
Certi spiriti sublimi, creati dalla virtù del Cristianesimo, ne espressero l’ardor dello zelo per la salute delle genti e la fortezza dei martiri per la verità; ne segnarono l’impero uno di credenza e di fede, più che uno d’impero - singolar grandezza e maestà: attraverso le luci esso sopravvive a tutti i rivolgimenti e le vicende, che trasmutarono le città.
I
grandi di Dio cadendo non muoiono: dal sepolcro e nella fredda cenere
dell’urna s’impongono sopra le rovine della forza brutale e gli
idoli. - Fervide le lotte e i trionfi, - la sua vitalità: e un
secolo, che osa dubitare se domani sorgerà ancora una croce, più
che stoltezza sarebbe delitto
il diffidare.
Né il ferro della persecuzione né il rivolgimento valsero a farla crollare. I campioni di Dio che formano un solo sacrificio con Cristo sono impressi col sangue: il loro carattere si perpetua incancellabile.