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Cinquanta Sacerdoti Religiosi della Divina Provvidenza ricevuti dal Papa.
Provenienti
da più parti d’Italia e
anche dall’estero
si raccoglievano a Roma nei passati giorni in Santi Spirituali
Esercizî,
alla
nella loro Colonia Agricola di Santa Maria del Perpetuo Soccorso a
Monte Mario, sotto la direzione
guida del Rev.mo Sig. Natale Barbagli dei Missionari di S. Vincenzo,
circa cinquanta Sacerdoti, la maggior parte capi d’I
degli
d’Istituti della Piccola Opera del la Divina Provvidenza.
I Figli della Divina Provvidenza ricevuti dal Papa.
In
questi
Nei passati giorni un
gruppo consolante di Religiosi
cinquanta Sacerdoti “Figli della Divina Provvidenza” si
raccoglievano nei Santi Spirituali Esercizi alla loro Colonia
Agricola di Monte
Mario
Santa Maria del Perpetuo Soccorso a Monte Mario, sotto la direzione
del Rev.mo Padre Natale Barbagli dei Missionari di San Vincenzo.
Oggi poi, festa di San Gaetano, il Santo della Divina Provvidenza chiamato venator animarum, cacciatore di anime.
Essi
uscivano dal loro santo ritiro oggi, festa di San Gaetano, il caro
Santo della Divina
Provvidenza che é chiamato dal Breviario: Venator
animarum,
cacciatore
di anime.
E il Santo Padre si degnava ammetterli oggi stesso in speciale udienza nella sala dei paramenti, e insieme con essi, ammise pure alcuni altri Sacerdoti, insigni Benefattori dei Figli della Divina Provvidenza, quali il Rev.mo Mgr. Giuseppe Villa, Arcidiacono e Parroco della Cattedrale di Alessandria, Mgr. Giuseppe Capra, Rettore del Seminario pure di Alessandria e Direttore delle Suore della Divina Provv.za e il Rev.mo Parroco della Candelora di Reggio Calabria Don Gaetano Catanoso.
Tutti
furono presentati al
a Sua Santità dal
Superiore
da Don Orione.
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Erano
presenti
Assistevano anche gli altri Superiori della nascente
piccola Congregazione, Don Sterpi, Don Perduca, Don Risi tra
cui anche
e anche Don Giuseppe Adaglio, giunto dalla Palestina, e Don Montagna
dal Sud-America.
Il
Santo Padre volle dare
al
consegnare a Don Orione una preziosa medaglia e poi passò per il
bacio della mano interessandosi
interrogando sui presenti e soffermandosi paternamente. E a tutti i
presenti venne distribuita una medaglia commemorativa.
Assistevano
anche Don Sterpi e gli
altri Superiori maggiori della Congregazione; erano
vi erano pure presenti
il Don Adaglio, giunto dalla Palestina, e Don Gisueppe Montagna dal
Sud-America.
Il
Santo Padre con un sorriso tutta bontà volle di sua mano consegnare
a Don Orione una preziosa medaglia, mentre
poi passò da ciascuno pel
bacio della mano, interessandosi sui presenti, sulle Case dell’Opera,
soffermandosi paternamente a parlare.
A
tutti poi venne
distribuita
fece distribuire una medaglia commemorativa.
Poscia
Sua Santità rivolse ai Sacerdoti della Divina Provvidenza un
discorso pieno di dolcissimo e
paterno
affetto. Rilevando le speciali circostanze che li avevano condotti a
Roma per i
santi
gli Esercizi Spirituali e per l’acquisto del Santo Giubileo e ai
suoi
la devozione filiale che li aveva portati ai piedi del Vicario di
Gesù Cristo, proprio nel giorno sacro a San Gaetano da Thiene, il
Santo della Provvidenza, già ritemprati nello
spirito
nell’anima da un corso di Esercizi Spirituali, lo confortò con
espressioni di specialissima e paterna bontà a perseverare nel bene
e a corrispondere alle grazie ricevute
celesti.
Si compiacque del loro numero consolante, “augurio non solo per l’avvenire, ma prova significativa della benedizione di Dio e di
... affidate dalla bontà del Signore alle cure spirituali dei Figli della Divina Provvidenza nonché alla intera nascente Congregazione.
Concesse
inoltre alcuni privilegi
e
tesori spirituali, lasciando nel cuore di tutti la più grande,
incancellabile
consolazione.
La benevolenza del Papa resterà incancellabile nell’anima di Don Orione e dei Figli
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della Divina Provvidenza i quali hanno inteso con questo atto deporre umilmente ai piedi del Vicario di Gesù Cristo tutto il loro cuore e la loro vita.