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[Minuta]
Tortona li 22 / III 1918.
ho
sempre tanto desiderato che, tra questa povera baracca della
Provvidenza e i Seminari, ci fosse non dico buona relazione ma
quell’unione dei cuori per
cui
e quasi dipendenza che ci deve essere tra il fratello piccolo e i
fratelli più grandi.
E coll’ajuto di Dio, mi pare che ora ci siamo, e ringrazio V. Eccell. d’avermi mandato a dire quelle due parole ai Chierici, perché ho capito che ciò poteva sempre più giovare alla fraterna carità.
Non
ho alcuna difficoltà ad accettare
accogliere il ragazzo, ma vorrei
1) intendermi con D. Barco per non fargli una indelicatezza.
2)
che deponga l’abito da Chierico, a
meno che D. Barco almeno
per un
anno,
perché quei
altri del Seminario non pensino ad ogni capriccio di poter passare da
me, e di farsi preti lo stesso in barba ai Superiori.
Deve
sapere che da me non può stare
venire ora nè restare dopo,
caso mai dopo che a tutta la 5ª Ginn.le
senza uno speciale permesso di V. Eccellenza; a meno che non intenda
restare dopo la 5ª in abito borghese, che allora potrà fare anche
il Liceo, ma a S. Remo.