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       Montaldo Scarampi 28 - 10 / 1932

Rev.mo Sig. Direttore,

Riferendomi alla domanda già fatta dal M. R. Prevosto di Castelnuovo Calcea D. Franco Cesario, anni or sono, a favore d’un certo Gai Germano di Montaldo Scarampi, mio parrocchiano, La pregherei dirmi se può accettarlo in codesta Sua Casa e a quali condizioni.

Trattasi d’un giovane di anni 26, debolissimo di vista, un po’ deficiente, nulla tenente, poco abile a lavorare, ma abilissimo al canto per la Chiesa. Si trova male, molto male in casa, non beneviso, esposto a pericolo di risse data la miseria e poca fede in famiglia, nonché la sua irascibilità per mancanza di ragionevolezza.

Il ritirarlo sarebbe squisita opera di carità. Io lo ho mantenuto per tre anni, ma ora non posso più.

Ha bisogno di aiuto per vivere e di sorveglianza per il resto; cosa facile in una comodità, [comunità] ma difficilissima in casa sua o altrui.

Tutto ciò premesso faccio appello alla bontà e carità di V. S. Rev.ma e sto in attesa in risposta alla domanda di accettazione.

Mi è gradito l’incontro per poterLa ossequiare e dichiararmi Di V. S. Rev.ma Obblig.mo

     Sac. Lorenzo Don Migliasso

[Sullo stesso foglio Don Orione scrive come segue:]

R. negativamente 7 / XI / [19]32.

rispondergli che, pel pur con vivo dispiacere, non ci è possibile ricevere il giovane Gai Germano di Montaldo Scarampi per mancanza di posti, nel reparto semi-deficienti.