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[Minute]
L’unione missionaria del popolo
Il
periodico “La
Madonna della Guardia”
organo del Seminario delle Missioni di Voghera si propone di iniziare
un
intenso con
conferenze foglietti volanti e opuscoli un lavoro di propaganda pro
Missioni
tra
il nostro popolo
nei paesi del Circondario.
Senza
l’interessamento diretto e attivo delle popolazioni, non si
giungerà mai alla cognizione esatta del problema missionario. e
se vi è l’assenteismo del popolo radicheremo al vento.
Le
Missioni che
oltre a diffondere la luce del Vangelo e a procurare la salvezza
delle
anime
di genti barbare e selvagge, che ancora non conoscono Gesù Cristo,
né i vantaggi
benefici della civiltà cristiana
recherà vantaggi incalcolabili anche all’Italia.
Se
non si desterà nel
nostro paese
nelle masse del popolo un doveroso e necessario interessamento,
presto vi sarà l’assenteismo del popolo, il Clero potrà qualche
volta
ogni tanto ottenere qualche cosa, ma poi
presto l’entusiasmo presto
sbollirà
svanisce e si finirà di predicare al vento!
Bisogna
istruire bene il
po le
popolazioni sul dovere di aiutare i Missionari e di diventare ogni
Parrocchia come il centro propulsore
di
irradiante, di fede per i paesi di Missioni: ogni paese deve avere la
sua unione,
il suo centro Missionario, che svolga con intelligente solerzia la
più attiva propaganda, che sotto la guida dei Parroci istruisca e
organizzi feste Missionarie e attui
chiami a raccolta tutti che direttamente ...
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... anelanti alle lontane Missioni. Pensate: 300 cuori fervidi di carità, di fede, ardenti di giovinezza, che portano il fermo proposito di esser pronti ad ogni sacrificio, con fedeltà
costante,
con onore per Dio
Iddio, per la Chiesa per le anime e anche
per la gloria di
Voghera e d’Italia
della Patria, ma, oggi, manca
tolti i muri e l’aria buona, a Montebello può
ben dirsi che
si
manca di tutto.
La
povertà, cara compagna di fra Francesco e di fra Orione, è una gran
bella cosa: bella e santa è pure la fiducia, la fede nella Divina
Provvidenza: e
un po’ ce l’abbiamo, e sappiamo che, grazie a Dio, Don Orione
questa fede ce l’ha e grande..., grande, forse
forse più del mare, grande, forse
quasi, come il cielo! Però
Però,
non è male si sappia, dal Cler
nostro
buon Clero, e
dai dagli più Amici e
dai Cooperatori e dalle
ottime nostre Zelatrici, che in quella Villa di Montebello, piena di
verde, di aria pura, di luce, di sole, non solo non ci sono le cose
più necessarie all
anche alla povertà più francescana, alla povertà la più semplice,
la
più umile,
ma non c’è nulla, proprio nulla!
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...
calabresi, preferibilmente orfani o derelitti, che intendessero
dedicarsi allo stato religioso, oppure consacrarsi alle Missioni
Italiane all’Estero, portando con la luce della fede e della
civiltà cristiana, il nome, la lingua e la penetrazione
dell’influenza italiana oltre
i nostri confini
all’estero.
(I)
L’opera di beneficenza che
da,
eminentemente patriottica, che domanda questa concessione, è
l’Istituto per le Missioni Italiane all’Estero, riconoscimento
dal Governo, che ha sede in Tortona, (Don
Orione)
e diramazioni in parecchie città; essa
questa opera ha pure
già Istituti, Scuole e Missioni in Brasile, nell’Uruguay e in
Argentina, dove tiene alto e onorato il nome italiano, - come pure in
Oriente, (Rodi e Palestina). (2)