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[Minute]

La Fede di Tortona

Il trionfo della Madonna della Guardia sul Castello

Il 3° Pellegrinaggio votivo e la festa della Madonna della Guardia a San Bernardino assunsero riuscirono quest’anno di un’importanza, di una grandiosità veramente eccezionale, superiore ad ogni a qualunque aspettativa.

Tortona ha scritto jeri una delle pagine più belle, e più gloriose della sua storia, perché la festività della Guardia assurse [xxx] ovunque fu trascendendo quest’anno il puro carattere religioso assurse ad un vero avvenimento di prim’ordine di vita cristi non solo cristiana, ma cittadina, ma tortonese: fu, forse, il più grande trionfo di fede che e di divozione a Maria SS.

Tortona vide mai: un trionfo tale che difficilmente mai più potrà non essere superato. Era la Madonna

Scompare Don Orione, scompaiono tutti: tutti erano nulla: era.

La Processione

Vero Sono le 18: le strade di S. Bernardino rigurgitano di gente. suonando.

La musica giunge suonando l’inno del Piave. Le finestre sono pavesate a festa e rischiarate da lumi e lampioncini multicolori. Esce la Madonna della Guardia - allo scampanio giocondo del vecchio campanile, e la processione si vuo va svolgendo lunghissima e devota fra fitte ali di popolo, che riverente s’inginocchia o si scopre il capo. E va lungo la Via Emilia, e verso la Città; più avanza e più s’ingrossa e diventa si prolunga come una fiumana sterminata e imponente.

La testa della processione arriva al popolo a Tortona, e la statua della Madonna non si vede ancora compare là verso Bernardino ancora sul ponte dell’Ossana. La statua Essa è portata da uno stuolo di baldi giovanotti di San Bernardino stesso, e dietro vengono a centinaia gli uomini.

Tortona pareva che fosse deserta tutta là si calcolano dalle quattro cinque mila persone. I cantanti E la processione copre tutte le tortuose e pittoresche strade che menano al [xxx] al Castello, sospinta al canto delle ed è tutto un canto di Litanie della Madonna, chi è rimasto in casa si affaccia alle finestre, e la calca è enorme e incalza, e le pendici del Castello coperte di popolo risuonano di canti e di note musicali.

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Piovono fiori sulla Madonna, piovono fiori dalla Villa Vedani, e [xxx] il Tiro a segno nazionale è addobbato a festa. Quanti ne ho visti piangere di commozione e di gioja.

... chi giurava amore a Dio e ai fratelli.

Quel popolo contenuto fino allora scattò come fosse un solo uomo: un applauso calorosissimo, e universale un’esplosione di generale entusiasmo tra le lagrime di gioia e le acclamazioni salì alla Madonna e al cielo, a dire a Dio agli angeli la fede di Tortona.

Le grida di Viva, Viva Maria! e le ovazioni che salutavano la Madonna della Guardia, Madre e Regina di Tortona echeggiarono per tutto il Castello e per le vie vennero [xxx] e si sentivano fino [xxx] alla stazione di Tortona.

[xxx] L’atto solenne di consacrazione era fatto di Tortona era fatto e la processione discese invadendo in città invadendo le vie e riempiendo il Duomo, tutto illuminato a festa.

Cinque Canonici attendevano la Madonna, alcuno in gran cappa magna. Il campanone della Cattedrale suonava e tutte le campane suonavano l’organo, in gran ripieno sulla piazza suonava la nostra banda. Entrando La Madonna arrivò trionfante alla salutata salutata alla porta del Duomo da un delirio di applausi di tutto il popolo [xxx] facevano echeggiare acclamazioni, palpitare pure le austere e le colonne della chiesa sentiva il bisogno, dopo gli eccidi della guerra, di una elevazione dello spirito a cose più alte: sentiva il … un nuovo fremito di gioia pervase la moltitudine, e il popolo aveva bisogno di esprimere la sua fede, di dire in una forma tutta popolare, festosa, grandiosa il di dire tutto il suo amore alla Madonna.

Don Orione commosso a tale spettacolo salì il pulpito e parlò raccomandò al popolo di mantenere la fede e disse parole di amore fraterno e di divozione e [xxx] di conforto e di divozione alla Madonna.

... su noi e sui nostri figli e pareva che tutta Tortona e vivi e morti, fossimo raccolti in una sola anima un sol cuore solo possono là dove vissero, dove pugnar pregarono dove e pugnarono per le più sacre libertà e dove caddero i nostri padri antichi.

Con voce commossa, ma limpida come l’azz il raggio del sole, con voce potente come non lo sentii mai nel nome santo di Dio, e al grido di Viva Maria, Don Orione disse che consacrava Tortona alla Madonna e che nel nome del Vescovo benediceva alla Città e a tutti i Tortonesi, e segnando una grande croce benedisse la moltitudine rivolto verso Tortona.

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Tutti si senti Parve che il un soffio di Dio passasse sopra su di noi e si diffondesse [xxx] che nn’onda di pace e di grazia soavissima, e di pace di misericordia si diffondesse per l’aria ad avvolgere la Città tutto la il Castello tutto il Castello e tutta la Città.

Momento solenne e santo!

Quanti piangevano di commozione, quanti in ginocchio baciavano la terra presi da una sensazione profonda di amore a Dio e agli uomini!

Fu un momento istante commoventissimo quanti si sentirono più buoni, più fratelli e giurarono amore e fedeltà a Dio e alla Vergine e alla Chiesa!