V091T146 V091P185
[Minuta]
Ne
ho già
fatte già tante che, continuando
di questo passo,
non mi
meraviglierei che
sarebbe a meravigliarsi se, domani, saltassi fuori anche con la
Società dei Nicodemi:
una società, del resto che se non di nome, di fatto, esiste
sussiste già un
po’
da tanto e da per tutto: ma,
ufficialmente no, una società
di galantuomini e buoni cristiani, s’intende.
Non
saremo tutti
Maestri
in Israele
come quel Nicodemo là del Vangelo; ma chissà che un giorno, non
salti fuori qualche
non
ci sia anche il
santo
prete dei Nicodemi? Venite
dunque tutti, o cari Amici miei, Uomini e Giovanetti: e
conoscerete semp
ai
piedi di Dio, conoscerete sempre più la
via della salute.
Vi parlerò in italiano, Vi parlerò in dialetto: forse che Gesù non andava al popolo col linguaggio del popolo?
Peccato che il nostro bel dialetto tortonese non sia ancora la lingua ufficiale d’Italia.
Sono
qui
nuovi tempi? Non
Niente paura e non esitiamo: muoviamo alla loro conquista con ardente
e intenso spirito di apostolato, e
di sana, intelligente modernità. Gettiamoci alle nuove forme, ai
nuovi metodi di azione religiosa e sociale, sotto la guida dei
Vescovi, con fede ferma, ma con criteri e con
spirito largo.
Tutte
le buone iniziative siano pro
in veste moderna, basta riuscire a seminare, basta poter
poter
arare Gesù Cristo nella società, e fecondarla di Cristo.
Nelle
mani e ai piedi della Chiesa, noi vogliamo, noi dobbiamo essere un
lievito, una pacifica forza di sano
cristiano rinnovamento: fidati in Dio, noi vogliamo tutto restaurare
in Cristo.