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[Da copia dattiloscritta - vi correzioni ed aggiunte di pugno di Don Orione]

Da San Giovanni l’Evangelista sino al Cottolengo e a Don Bosco tutti i Santi furono divotissimi a di Maria. - E quanti alti pensieri di libertà, di sacrificio, quanti atti di eroismo, ha ispirato il tuo Nome!

Genova, chiamata alle armi dall’ardire di Balilla, cacciava i Tedeschi al grido di Viva Maria!

L’invincibile Eugenio di Savoia portava sulla corazza l’immagine di Maria, e, balzando pel primo sulla breccia di Hersan, elevava il grido di “Viva Maria!

Dante, Petrarca, Tasso, Michelangelo, Raffaello Manzoni e il nostro Perosi ispirarono il loro genio a Maria.

Colombo ha consacrato a Maria i suoi viaggi ardimentosi.

Il giuramento il Pontida e le Leghe Lombarde, contro il despota del Medio Evo, Federico Barbarossa, che volle la distruzione di Tortona furono nel nome di Maria. - A Lepanto l’Europa e la civiltà furono salvate da Maria con la vittoria di Lepanto.

Il Quinet, ha detto: “L’Italia è invaghita di Maria”. Sì, le sue gloriose Repubbliche: Genova, Firenze, Venezia, Siena, Pisa, ti proclamarono loro Signora, o Maria!

Pur oggi sulla mia Patria e sulla Chiesa, vigila quale vedetta dallo sguardo materno, e sulla nostra amata Patria stendi il tuo manto, o invitta castellana d’Italia!

Nello storico Duomo di Pisa sta scritto: protege virgo pisas”.

O Donna, che Sei tanto grande e tanto vali: sii propizia all’Italia! - protege, virgo, Italiam! E fà, o Divina Madre, che all’umile servigio della Chiesa e dell’Italia siano sacre tutte le nostre forze: fa che per questo duplice e santo ideale, i figli della Divina Provvidenza ed i loro alunni, in Patria o in terra straniera, spendano la loro vita senza viltà, da cattolici e da italiani non indegni.

Sulla cara città di Tortona, che si vanta della tua materna tutela, leva alta la Tua mano: Benedici, o Santa Madonna della Guardia a Tortona!” Tortona, l’antica, la generosa, la forte, come si degnò chiamarla salutarla Pio XI il dolce Cristo in Terra”.

Conserva all’affetto e alla venerazione della Città e della Diocesi il nostro nuovo Vescovo, che dalla Cattedrale di San Marziano già spande tanta luce di dottrina di bontà e di zelo.

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A Sua Eccellenza il Prefetto, il giovane Podestà, a tutte le Autorità ed al Clero il mio saluto sinceramente devoto.

All’indimenticabile popolazione Tortonese, ai cari Pellegrini convenuti alla Guardia dal monte e dal piano, saluti e fervidissimi voti di ogni bene. - Un grazie cordiale e specialissimo ai miei Benefattori del Santuario: - la Beata Vergine ricompensi largamente la vostra generosità.

Tortonesi e divoti della Madonna della Guardia, vi raccomando il Santuario: aiutatemi ad ultimarlo: sarà un’opera insigne di fede e di arte, che farà onore a Tortona. (Sarà un monumento che tramanderà ai posteri, il Voto di tutto un popolo); monumento di riconoscenza a Maria, che ci ha dato la pace vittoriosa.

Il Santuario è sorto come un miracolo; ma il Santuario, miei cari, non è opera mia: lo confesso davanti a tutti: - il Santuario se lo è opera della Madonna. La Madonna vuol far delle grazie, - andate a pregarla.

Proprietari e Fittabili di fondi e di cascine, non vi devo dimenticare: Voi mi avete sempre compreso. Iddio vi ha dato un’annata abbondante di grano; manderò anche quest’anno alla questua del grano: - siate generosi, siate abbondanti anche Voi! Iddio prospererà i vostri interessi, e le vostre campagne, e benedirà le vostre Famiglie. Raccomando i poveri vecchi che tengo a San Bernardino, le povere cieche Suore, che sono al Groppo. - Tortonesi, non dimenticate i miei cari orfanelli: Ve li affido; Essi mi sono più cari che le pupille degli occhi miei.

A Voi, miei carissimi Sacerdoti, Chierici e Aspiranti della Divina Provvidenza; a Voi, povere mie Suore; a Voi, Alunni ed ex Alunni dei nostri Istituti: a tutti ed a ciascuno di Voi, da Don Sterpi sino al più piccolo di Voi, imploro dalla Madonna ogni conforto, e mando amplissima la mia più paterna Benedizione. Avanti, avanti a fare del bene, o figli miei, avanti sempre, anche fosse per ignem et aquam! Avanti sempre cantando, tenendo l’occhio e il cuore sempre a Dio. - Amiamo tutti! facciamo sempre del bene, e del bene a tutti, stando umili e fedelissimi ai piedi della Santa Chiesa di Roma, Madre e Maestra.

Questo, o miei figli, chiediamo oggi alla Santa Madonna: morire a noi stessi per

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vivere a Cristo: vivere la carità di Cristo, fare della vita un olocausto dellamore di a Dio e agli uomini, nelle mani di Maria, Madre nostra e celeste nostra Fondatrice. Questa sia la nostra vita, coraggio, miei figli! La Madonna è con noi: la destra di Dio sta aperta sopra di noi!

O Tortonesi, non vi so dire la gioia che provo di potervi parlare: mi pare di essere in mezzo a Voi.

Ricevete col mio il saluto di tutti i nostri compatrioti, che sono in Buenos Aires. State bene. Ma tenete salda la fede dei nostri padri: mantenete la vita cristiana e la divozione alla Madonna, ed il Signore sarà con Voi! - Preghiamo e speriamo nel Signore: perché chi confida in Dio non perirà in eterno. - Tortonesi, non vi dico addio, ma arrivederci. Non so se sulla terra, ma certo lassù nel cielo, stretti attorno a Maria Madre di Dio, Madre nostra, Guardiana celeste e possente.

Benefattori e Tortonesi, il vostro Don Orione vi porterà sempre nel cuore. Pregate per me. Io vivo qui tra i poveri di Gesù Cristo: servo a Gesù Cristo nei poveri più abbandonati: - Sono nostri fratelli! È grande grazia di Dio poter evangelizzare i poveri, lavorare a salvezza di tanti fanciulli a conforto di tanti vecchi, buona parte italiani. Sono coi poveri e sono felice! Con questo non vi dirò che mi manchino pensieri e croci, no, guai se mancassero! senza acqua non fiorisce la terra, né l’anima senza lacrime.

Ma ho il piacere di dirvi che tanto il degnissimo Rappresentante di Sua Santità in Argentina, Mgr. Nunzio Apostolico, come il Capo Presidente di quella nobile e generosa Nazione: i Veneratissimi Arcivescovi di Buenos Aires e della di La Plata: Sua Eccellenza l’Ambasciatore d’Italia, nonché distintissime persone Benefattrici, mi sorreggono. - E questo, mentre ringiovanisce le mie energie, va assicurando con il divino aiuto, risultati ogni dì ognor più soddisfacenti al mio modesto lavoro.

Siano grazie alla Divina Provvidenza e solo a Dio sia onore e gloria! - Figli della Divina Provvidenza, Alunni, ex Alunni, Amici e Voi, Concittadini miei Fratelli tutti in Cristo, vi abbraccio spiritualmente in osculo sancto.

Oh come vorrei farvi sentire qualche cosa della mia anima! - Siate benedetti.

La Santa Madonna della Guardia ci conforti e benedica a tutti!

Viva Maria!

Viva l’Italia!

Viva Tortona!