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[Da bozze di stampa - vi sono correzioni ed aggiunte di pugno di Don Orione]
Fu
in quel giorno che ai piedi della celeste Guardiana d’Italia
venne
abbiamo deposto
un quadro che ancora esiste.
Nel mezzo era un cuore d’argento, simbolo del cuore di tutto un popolo: attorno vennero appuntate parecchie liste di nomi, i nomi dei combattenti, offerti dalle madri e dalle spose in pianto.
Fu in quel giorno che, a voce di popolo, si è fatto voto a Maria SS. che si sarebbe innalzato in San Bernardino di Tortona un Santuario degno, a onore a divozione della Madre di Dio, sotto il dolce titolo di celeste Guardiana della Chiesa e d’Italia, se la Vergine avesse affrettato la fine della guerra con la vittoria delle bandiere italiane, - dando pace al Paese e restituendo alle famiglie sani, salvi e vincitori i nostri soldati.
Soli Deo et Mariae honor et gloria!
Miserabili
sovra
più
che tutti
i miserabili, confessiamo, a gloria di Dio e di Maria, che quel
giorno la Santa Madonna fece presentire che la grazia veniva: la
vittoria avrebbe coronata la fede, i voti, i sacrifizî,
l’eroismo dell’esercito italiano e di tutta la Nazione in arme.
L’iride della pace tanto sospirata circonfulgeva di nuova gloria la fronte immacolata di Maria.
Per le preghiere incessanti del Papa dei Vescovi e di tutto il mondo sofferente la grazia era fatta!
La sera stessa fu buttato giù quell’appello pel nuovo Santuario Votivo che il dì dopo venne diffuso, su fogli volanti, a migliaia di copie, e ne rimangono alcune.
Primo ad offrire fu Mgr. Vescovo: £. 1000; Egli rivolse anche ai Tortonesi una paterna, commoventissima esortazione a concorrere.
Il Santuario Votivo, malgrado difficoltà, quando l’ora e il momento di Dio, è sorto. A mortificare la nostra fretta, la nostra superbia, il Signore dispose ci fossero anni di attesa, ma poi è sorto come di getto, a miracol mostrare. Non è ultimato, no, ma già è bello come un fiore, monumento di fede, di riconoscenza di arte.
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Deo gratias! E grazia a tutti, a tutti, a tutti!
Viva Maria! Viva la Celeste Guardiana d’Italia.
L’anno dopo, il 29 Agosto, ci fu la prima Processione della Madonna della Guardia. Davanti alla statua un giovanetto di S. Bernardino, orfano di padre, portava il quadro con tutti i nomi dei nostri ex combattenti.
Benché nessuno ci avesse pensato, si andò a finire in Duomo.
Era il 1° Anniversario. Sotto le arcate del Duomo si rinnovò il voto.
Il quadro votivo poi venne, nel frattempo, appeso alla parete dell’umile chiesetta, in alto, sopra la statua della Guardia, perché fosse a vista di tutti e ricordasse...
Ma un giorno una candela accesa alla Madonna, forse per poca avvertenza, cadde e si sviluppò un incendio. Il fuoco, in breve, divampò, investì la tappezzeria, bruciò quadri e tavolette votive: parte della balaustra è ancora bruciata; scrostò la parete di lato, come tuttora si può vedere, bruciò lo stesso manto della SS. Vergine e fin alcune pecorine; formanti parte del gruppo statuario.
Le fiamme si levarono sino alla volta, bruciando alcune liste di nome dei combattenti.
Benché bruciacchiato, il quadro poté venir sottratto alle fiamme: salva fu pure la statua della Madonna. Una delle liste e parte d’altra lista di nomi furono anche salve; esse si conservano col quadro, su cui si distingue, e molto bene, dove erano le liste distrutte che portavano gli altri nomi.
Non diremo che l’aver salvato dal fuoco la Madonna, il quadro votivo, il cuore d’argento sia stato un miracolo, no, né spetterebbe a noi, - solo ricordiamo che tutti,