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[Carta intestata “Istituto Divin Salvatore” - Via Sette Sale 22 Roma]


        Roma, Settembre 1939.


Caro Don Sterpi,


La grazia di Dio e la Sua pace siano sempre con noi!

Sono andato a Castelgandolfo su d’una auto del Vaticano, condotto gentilmente da Mgr. Confalonieri, Cameriere Segreto di servizio, quello che mi avrebbe poi introdotto dal S. Padre. E con la stessa auto, insieme a Mgr. Confalonieri, sono poi tornato a Roma.

Sua Santità mi accolse con volto aperto, pieno di singolare benevolenza, e, con usando espressioni di molto affetto, mi porse a baciare la mano, cercando di sottrarre il piede. Insistere che sedessi, e subito, quasi non dandomi tempo di umiliare a Lui gli omaggi e la devozione mia nonché di tutti i Figli della Divina Provvidenza e di esprimergli la gioia che sentivo di trovarmi ai piedi del Vicario di Gesù Cristo, entrò a ricordare il viaggio fatto con Lui sullo stesso piroscafo in America e quei giorni veramente indimenticabili del Congresso Eucaristico.

Verso la Congregazione nostra dimostrò il più grande affetto e paterno interessamento, (non una parola che non fosse di molta considerazione). L’Udienza durò 27 minuti, e fui io a cercare, ripetutamente, di abbreviare e concluderla, anche perché, un po’ prima, S. E. Mgr. Arborio Mella, Maestro di Camera, visto che l’Eminentissimo Cardinale, che era prima di me, si fermava a lungo forse oltre il tempo previsto, mi aveva chiesto se sarei stato lungo.

(Il S. Padre mi disse più di una volta di ritornare)

Si parlò abbastanza anche dei Polacchi e mi indicò la via per avere notizie di quei nostri. L’Udienza non poteva essere più paterna e consolante di così; bene lo sentirono Don Risi e Don Opessi, i quali furono, subito dopo, introdotti a ricevere la Benedizione Apostolica. Inutile che mi ripeta a dirvi con quale e quanta effusione abbia infine largamente benedetto alla Congregazione, a Voi, ai nostri Sacerdoti, Chierici, probandi, alle Suore nostre e Opere della loro carità e zelo, agli Amici, ai Benefattori, agli Alunni ed ex Alunni, a tutti a tutti, e specialmente ai nostri Missionari e Missionarie ed ai cari Polacchi. - E di tutto, Deo gratias! A voce dirò di più.














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Il Visitatore non l’ho trovato, è a Subiaco.

A Lui e al Vescovo di Tortona ho telegrafato da Castelgandolfo la speciale benedizione ottenuta Loro dal S. Padre.

Ora saluto, conforto e benedico a Voi e a tutti.

Scriverò anche domani pel personale. - Pregate per me


     D. Orione

     d. D. P.