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 +       Anime e Anime!


Veneratissimo Monsignore,


Sono un povero prete, e Vostra Eccellenza mi perdoni che Le scriva così alla buona.

Veda, ora che Le scrivo è di sera, e alla sera la mia zucca mi diventa come un cestone pesante pesante.

Qui presso di me vi è il povero Lipari: - i figli, la sorella e la compagna di peccato li ho posti in varie altre Case dell’Opera della Divina Provvidenza.

Ed egli è qui, pentito, e dice il suo uffizio, ed è tanto umiliato e tanto buono, povero Prof. Lipari!

O Monsignore, io ho scritto a Monsig. Gerbino, e non mi rispose: ora scrivo a Voi, o caro Monsignore, mi vorrete voi rispondere?

Vedete che, coll’aiuto di N. Signore Gesù, ho cercato ogni modo perché tutta la famiglia di questo povero Sacerdote venisse provvista del necessario ed ammessa in Case religiose sicure, - e così levai al povero Lipari il più grande ostacolo al suo ritorno fra le braccia della Chiesa; ma ora vedete, o buoni e santi Pastori della Chiesa di Gesù, di darmi almeno una mano, non nel materiale - che la Divina Provvidenza pensa Lei al materiale - ma almeno una parola di conforto per questo povero infelice che piange quasi tutto il giorno!

Io ho scritto qua e là, e mentre si seppe scrivermi per farmelo accettare - ora invece nessuno risponde più nemmeno una parola!