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[Minuta]
Il pane pei poveri di S. Antonio
Alcuni
Parecchi anni or
sono nella Camera dei deputati francesi fu fatta da un Onorevole la
proposta di una tassa che doveva servire a provvedere il pane
quotidiano a tutti i poveri della Francia e che appunto dovevasi
chiamare La
tassa del pane dei poveri.
Quella proposta, che tendeva ad un fine tanto benefico, fu rigettata,
per
motivi che
forse per le difficoltà di attuarla, o per evitare un nuovo
monopolio della carità. Ma non per questo fu soppressa o risolta la
piaga del pauperismo, che se era
grave jeri,
sarà gravissima domani, dopo la guerra.
D’altra
parte un Santo che da morto benefica l’umanità più che tanti
filantropi da vivi, e dal cui celeste patrocinio la cristianità ha
ottenuto un numero infinito di prodigi, - doveva vittoriosamente
risolvere secondo i sapienti disegni della Divina Provvidenza anche
la
questione del pane dei poveri,
e senza imporre tassa alcuna come
si voleva è.
Perciò
a questo gran Santo, che tutti conoscono e venerano Sant’Antonio
di Padova
- spetta l’incomparabile merito di avere ispirato un’opera che,
associando la fede più intensa e la carità più ardente, doveva
davvero
provare al mondo incredulo
materialista che il culto dei Santi è fecondo di grandi beni e può
rivestire le forme più moderne e più pratiche, e proporsi fini di
alta umanità,
di soccorso, di bontà
di conforto e di ajuto
soccorso anche corporale.
Potranno
sorgere altre Istituzioni del
genere
collo scopo di scimiottare questa e
chi scrive conosce molto bene tutti gli sforzi di e a tal fine che si
fa da certa gente per
ma l’Opera
del Pane di S. Antonio
rimarrà come vivo
prodigio di permanente carità, abbellito dai divini riflessi della
fede di Cristo.
L’origine
di
questa
[xxx]
di questa Istituzione è italiana: ed
è Padovana
le antiche cronache di Padova lo dimostrano.
(Racconto X
L’avvenimento fu appreso da tutti con vivo stupore; e l’esempio della pia donna fu tal seme che fruttò una nuova divozione.
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Trascorsero molti anni, e l’opera a poco a poco cadde in dimenticanza; finché in questi ultimi tempi Iddio volle che essa fosse ravvivata e si diffondesse per ogni dove.
Una devota persona, la Sig.ra Luisa Bauffier di Tolone, per la prima volta ebbe l’ispirazione di promettere, nel 1892, a S. Antonio del pane dei poveri, in ringraziamento di uno speciale favore ottenuto.
Ecco le parole stesse della Bouffier:
(Racconto)
D’allora in poi l’opera provvidenziale sempre meglio progredì: da Tolone si diffuse per tutta la Francia ed oltre passando le Alpi, fiorì anche in Italia, dove il Santo dei Miracoli da secoli riscuote una divozione pressoché universale.
In che consiste il Pane di Sant’Antonio?
Allorquando una persona ha bisogno di una grazia - sanità, impiego, prosperità, concordia, pace, pazienza, castità, perseveranza, conversione, pietà, ecc. - si rivolge fiduciosa al Santo e gli promette un’offerta pel pane dei poveri.
Ottenuta la grazia dimandata, porta manda la sua offerta o una quantità di pane equivalente alla somma promessa.
Sant’Antonio
suole essere pregato con varie pratiche divote:
con una novena, o con una tredicina o coi tredici Martedì del
di S. Antonio.
Quest’opera miracolosa dà pane ai nostri poveri vecchi.