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All’ombra di Sant’Antonio gli orfani saranno cresciuti con tutto l’amore e il rispetto sacro dovuto alla loro loro età e alla loro sciagura grande dolore sventura: dovuto ai loro padri, che per l’Italia hanno profuso il sangue: dovuto alle loro madri, cioè a tante povere vedove, che alla guerra hanno dato il dolore più grande e la più grande sventura della loro vita.


Essi pregano il Dio della sapienza che illumini i vostri Duci a ben dirigervi sulla via della vittoria.

dai petti robusti dei nostri soldati pieni di fede parta sì da scendere sino al fondo del cuore e da commuoverlo

il fine nostro e il bene è vasto, il tempio votivo nazionale.

E nazionale perciò deve essere l’appoggio alla duplice benefica istituzione: Istituto Colonia Agricola pro orfani della guerra e tempio votivo Nazionale a S. Antonio.

Oh venga dunque da tutta Italia la generosità: venga da tutti i Reggimenti e da tutti i battaglioni delle diverse armi che sono al fronte e anche dai soldati delle retrovie, degli ospedali delle caserme venga generosa la carità e l’obolo di tutti!


Oh Ma quanto più di bene si potrebbe potemmo fare: quanti più orfani di guerra togliere dall’abbandono e avviare a onesto vivere cristiano e civile, se tutti, senza distinzione di classe e di partito, vivamente sentendo il dovere e il senso di pietà che di ogni cuore italiano e profondo senso di pietà verso di essi, ci portassero il loro contributo al sostentamento materiale e a quanto occorre alla a crescerli giovanetti istruiti con ogni ed educati, non indegni dei loro genitori e della patria.

Se tutti vivamente sentissero che questi piccoli infelici sono anime da salvare: sono cittadini da formare, e che da essi dipende tanta parte dell’avvenire della nostra patria, - e che vana sarà è qualunque opera educatrice non basata sul principio religioso, quanti più orfani potremo accogliere e salvare!

Ma intanto la guerra continua e le domande degli orfani affluiscono. - Chi ci ajuterà?